E prima o poi il fattaccio sarebbe dovuto accadere. Un errore madornale che rimarrà nella storia degli Oscar, del Cinema, rimarrà nella storia di qualsiasi altra premiazione. I meme iniziano a girare: il primo che ho visto me lo ha girato stamane un mio amico e sono letteralmente caduto dal letto dalle risate. La La Land vince. Anzi no, scusate, visto che c’è Trump alla presidenza vince Moonlight. Così, a caso.
Non prendiamoci in giro. Prima l’appello della signora Meryl Streep ai Golden Globe contro la presidenza Trump, adesso il cambio di vincitore che puzza come la fogna di Assago, provincia di Milano – dove c’è il Forum, presente? – qualcosa non gira nel verso giusto. Gli Oscar sono un premio al merito ma anche una testimonianza socio politica. La La Land avrebbe meritato di più? Può darsi. Non sono un fan dei musical, e già dall’inizio del film ho iniziato a tossire per disturbare me stesso dall’attenzione, ma qualche merito in più di Moonlight a mio modestissimo parere lo ha. E anzi, lo doveva avere. Ma ragazzi, siamo in America. La terra dell’incoerenza.
Ritorno un attimo indietro per chi non mi ha seguito dal principio: La La Land, film vincitore di 6 statuette e nominato a 14 premi Oscar, tra cui Miglior Film. Oltre all’opera di Damien Chazelle, in lizza per questo ambito premio, che di fatto è il più importante, c’erano Moonlight, Arrival, Manchester by the Sea, Hell or Hight Water, Barriere, Il diritto di contare, Lion e La battaglia di Hacksaw Ridge. Tutti, anche chi lo ha odiato, pensavano potesse vincere, quasi in scioltezza, La La Land, il music-film con Emma Stone e Ryan Gosling.
La gaffe epica, ora che vi ho un po’ spiegato che è successo – per voi quattro gatti che leggete questa rubrica e che non sapevate nemmeno che ci fossero gli Oscar – spiegatemi come è potuto accadere. Non si spiega come un’organizzazione incredibile come quella losangelina sia caduta in un tale inghippo. Me lo sarei aspettato da Sanremo, dal Festivalbar, dai David di Donatello (vedremo che succederà quest’anno) ma non alla serata più importante nel mondo del cinema.
Detto ciò l’errore sembra un errore viziato da fatti esterni. Voci di corridoio, della rete, dei camerini narrano che in realtà La La Land doveva vincere, punto e basta ma lo Star System di Los Angeles è schierato totalmente, o quasi, contro Trump e le sue manovre politiche, per alcuni assolutamente razziste. Premiare Moonlight è stato, per tutti, un segnale forte per la politica e per la società americana. Ma questo non è un’associazione no profit per il bene del pianeta.
Va premiato il miglior film e con l’accrocchio che è stato fatto sul finale della serata hollywoodiana questa sensazione viene meno. Nessuno crede al merito di Moonlight che non verrà mai ricordato per il film che ha vinto l’Oscar nella 89′ edizione dell’Academy Awards ma verrà ricordato come l’usurpatore dello scettro del Miglior Film a La La Land e soprattutto come l’arma utilizzata dallo Star System hollywoodiano per sbattere in faccia al Governo Trump e al mondo intero che le differenze tra gli uomini non esistono. Verissimo. Ma tra film le differenze esistono eccome.