[didascalia fornitore=”Ansa”]Guillermo Del Toro mostra le due statuette ricevute durante la cerimonia di premiazione degli Oscar 2018.[/didascalia]
Si è appena conclusa la notte degli Oscar 2018: i vincitori sono La Forma dell’Acqua di Guillermo Del Toro, che si è aggiudicato ben 4 statuette (su 13 nomination) tra cui miglior film e miglior regia, Dunkirk, premiato tre volte anche se solo in categorie tecniche, Tre Manifesti a Ebbing, Missouri, che ha portato al trionfo gli attori Frances McDormand e Sam Rockwell (così come L’Ora Più Buia ha permesso finalmente al grande Gary Oldman di vincere il premio degli Academy Awards), e, cosa più importante per noi, l’italianissimo Chiamami col tuo Nome di Luca Guadagnino, che, come da pronostico fortunatamente rispettato, ha vinto l’Oscar per la miglior sceneggiatura non originale grazie al mitico James Ivory.
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Nel ritirare i suoi due personalissimi Oscar per il film e la regia (le altre due statuette La Forma dell’Acqua le ha vinte per la colonna sonora di Alexandre Desplat e per la scenografia), il messicano Guillermo Del Toro ha citato commosso i maestri Steven Spielberg e Douglas Sirk e ha dedicato il premio ai giovani registi affinché siano consapevoli che con il genere fantasy si possa raccontare la realtà. Del Toro, che per La Forma Dell’Acqua aveva già vinto il Golden Globe e il BAFTA, era stato candidato per la prima volta agli Oscar nel 2007 per Il Labirinto del Fauno.
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Su di giri, nonostante le quasi 90 primavere, anche lo statunitense James Ivory, vincitore dell’Oscar 2018 per la sceneggiatura non originale (tratta dall’omonimo romanzo di di André Aciman) di Chiamami col tuo Nome: ‘Tutti siamo passati attraverso l’esperienza del primo amore, e non c’è differenza se sia stato omosessuale o eterosessuale. Ringrazio Luca Guadagnino (il regista italiano del film, ndr) per la sua sensibilità dietro la macchina da presa’. Ivory si è preso una bella rivincita 31 anni dopo la nomination andata a vuoto per il suo celebre Camera Con Vista, diventando nel contempo il più anziano vincitore nella storia degli Oscar.
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Oltre ai film citati, gli Oscar 2018 hanno visto ottime performance anche del cartoon Coco, che ha vinto nella categoria film d’animazione e per la canzone ‘Remember Me’ cantata da Miguel e Natalia Lafourcade, di Blade Runner 2049 (due statuette tecniche: fotografia ed effetti speciali) e del bizzarro horror a tinte satiriche Scappa – Get Out, Oscar a sorpresa per la miglior sceneggiatura originale di Jordan Peele.
[npleggi id=”197671″ testo=”Oscar 2018, le nomination di ogni categoria”]
Naturalmente durante la premiazione degli Oscar 2018 non potevano mancare i riferimenti allo scandalo Weinstein che negli ultimi mesi ha travolto l’industria cinematografica americana, scoperchiando una realtà di abusi e molestie che molti conoscevano ma di cui nessuno parlava. Ha cominciato in maniera ironica il presentatore della serata Jimmy Kimmel, che di fronte a una statuetta in formato gigante ha detto: ‘Sicuramente è l’uomo più rispettoso della città: tiene le mani ben in evidenza e soprattutto non ha… pene’! Poi Kimmel si è fatto più serio ricordando i grandi risultati raggiunti dal movimento Time’s Up a difesa delle vittime di molestie sessuali. Più tardi poi, nel corso della cerimonia, sono salite sul palco Anna Sciorra, Ashley Judd e Salma Hayek che a nome di Time’s Up hanno sottolineato ‘le verità che sono lentamente emerse in questi mesi aprendo a una nuova e differente strada’, augurandosi che i prossimi 90 anni possano essere di diversità e di uguaglianza.
Vediamo adesso, categoria per categoria, tutti i vincitori degli Oscar 2018.
La Forma dell’Acqua, di Guillermo Del Toro
Guillermo Del Toro (La Forma dell’Acqua)
Frances McDormand (Tre Manifesti a Ebbing, Missouri)
Gary Oldman (L’Ora Più Buia)
Jordan Peele (Scappa – Get Out)
James Ivory (Chiamami col tuo Nome)
Coco, di Lee Unkrich e Adrian Molina
‘Remember Me’, cantata da Miguel e Natalia Lafourcade (Coco)
Icarus, di Bryan Fogel
Heaven is a Traffic Jam on the 405, di Frank Stiefel
Una Donna Fantastica, di Sebastian Leilo (Cile)
Sam Rockwell (Tre manifesti a Ebbing, Missouri)
Allison Janney (I, Tonya)
Kazuhiro Tsuji, David Malinowski e Lucy Sibbick (L’Ora Più Buia)
Lee Smith (Dunkirk)
John Nelson, Gerd Nefzer, Paul Lambert e Richard R. Hoover (Blade Runner 2049)
Alexandre Desplat (La Forma dell’Acqua)
The Silent Child, di Chris Overton e Rachel Shenton
Dear Basketball, di Glen Keane e Kobe Bryant
Mark Weingarten, Gregg Landaker e Gary A. Rizzo (Dunkirk)
Richard King e Alex Gibson (Dunkirk)
Mark Bridges (Il Filo Nascosto)
Roger A. Deakins (Blade Runner 2049)
Paul D. Austerberry – Shane Vieau e Jeff Melvin (La Forma dell’Acqua)
Agnes Varda
Charles Burnett
Donald Sutherland
Owen Roizman
Alejandro Gonzalez Iñárritu (Carne y Arena).
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