Oscar Piustorius si toglie le protesi. Non più il campione paralimpico forte e sicuro di sé, pronto a qualsiasi sfida. Oscar Pistorius è apparso in aula a Pretoria vulnerabile e fragile, senza le sue protesi e con il volto rigato dalle lacrime. Così, con una nuova immagine di sé, l’atleta condannato per l’omicidio della fidanzata Reeva Steenkamp prova ad evitare una condanna che può arrivare anche a 15 anni di carcere giocando la sua ultima carta: quella della compassione. Pistorius infatti è stato condannato dalla Corte suprema per omicidio volontario della fidanzata il 14 febbraio 2014.
Invitato dal suo avvocato ad avvicinarsi al giudice, l’ex corridore si è staccato le protesi e ha camminato sui moncherini delle due gambe. Il legale voleva così riprodurre quanto accaduto la notte dell’omicidio, quando Pistorius era senza protesi. L’ex corridore è scoppiato in lacrime ed è stato sostenuto dal suo staff per non cadere a terra.
La sentenza d’appello su Oscar Pistorius per l’omicidio della fidanzata Reeva Steenkamp sarà emessa il 6 luglio. Lo ha annunciato il giudice dell’Alta Corte del Sudafrica che si occupa del caso, al termine dei tre giorni di udienze. Il procuratore, Gerrie Nel, ha chiesto di imporre all’ex campione paralimpico una condanna minima a 15 anni di prigione. L’avvocato della difesa invece, Barry Roux, ha ricordato l’anno che Pistorius ha già passato in carcere per chiedere che non torni in prigione.
L’atleta ha ucciso l’allora fidanzata Steenkamp con quattro spari esplosi attraverso la porta della sua casa di Pretoria la mattina del 14 febbraio del 2013. Pistorius ha sempre sostenuto di avere sparato perché l’aveva scambiata per un ladro.
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