Dramma nella notte a Osnago, in provincia di Lecco: un uomo di 80 anni avrebbe ucciso la figlia disabile prima di togliersi la vita. L’omicidio-suicidio sarebbe stato scoperto oggi, la vittima avrebbe 40 anni e da tempo sarebbe stata in cura per la sua difficile condizione.
Secondo una prima ricostruzione, riportata dalle agenzie, l’anziano avrebbe ucciso la figlia 40enne, affetta da disabilità, per poi suicidarsi nella stessa abitazione in cui i carabinieri sarebbero arrivati dopo la macabra scoperta di un familiare.
Omicidio-suicidio a Osnago: padre uccide figlia e si toglie la vita
Stando alle informazioni emerse sul dramma di Osnago, nella provincia di Lecco, a scoprire la tragedia sarebbe stato un altro figlio dell’80enne. I cadaveri di padre e figlia sarebbero stati rinvenuti questa mattina, ma i decessi sarebbero avvenuti nella notte.
Da quanto si apprende, l’omicidio-suicidio si sarebbe consumato diverse ore prima del ritrovamento.
La donna uccisa con una massiccia dose di farmaci
L’anziano avrebbe ucciso la figlia somministrandole una massiccia dose di farmaci all’interno della loro casa di Osnago, per poi suicidarsi.
Sul posto, dopo l’allarme lanciato dall’altro figlio dell’uomo, sarebbero giunti i carabinieri del Comando provinciale di Lecco e diversi agenti della Polizia locale.
Il magistrato avrebbe immediatamente disposto tutti gli accertamenti del caso per cercare di ricostruire l’esatta dinamica del dramma.
Una delle vittime era seguita da un centro di cure
Secondo quanto emerso dalle prime fasi di indagine, l’80enne e la famiglia erano molto conosciuti a Osnago e vivevano da tempo nel centro della provincia di Lecco.
La figlia 40enne, riporta ancora Ansa, era disabile e proprio oggi era attesa in un centro di cure che l’avrebbe presa in carico per la sua situazione.
Non vedendola arrivare all’appuntamento, gli operatori della struttura avrebbero segnalato all’altro figlio dell’anziano che, insieme a una collaboratrice domestica, si sarebbe recato nell’abitazione finendo per fare l’atroce scoperta.
Per anni l’uomo, presunto autore dell’omicidio della figlia, avrebbe prestato servizio come dipendente comunale svolgendo il ruolo di messo, e risiedeva in un appartamento, al piano terra di una palazzina della città, proprio con la figlia disabile.
Al momento, riferisce TgCom24, non sarebbe esclusa l’ipotesi di un delitto e suicidio maturati nel contesto di una crescente disperazione dell’anziano, forse sempre più preoccupato del futuro della figlia e di non potersi più occupare di lei.
Sarebbe stato proprio l’80enne ad assistere la figlia quotidianamente, descritto come parte di una famiglia in cui non sarebbero mai emerse criticità interne.
L’anziano si sarebbe tolto la vita tagliandosi i polsi, ma anche il corpo della figlia presenterebbe ferite da arma da taglio. Allo stato attuale non vi sarebbe alcun elemento capace di restituire agli inquirenti il sospetto di una terza persona sulla scena del crimine.
Dai primi accertamenti sui cadaveri pare che padre e figlia siano morti nella notte, al più tardi alle prime luci dell’alba di oggi.
Da quando era andato in pensione, l’uomo si sarebbe occupato della figlia ma qualcosa, negli ultimi tempi, avrebbe portato al drammatico epilogo. In corso tutte le indagini per chiarire cosa sia successo esattamente tra quelle mura.