I medici dell’ospedale Niguarda di Milano hanno compiuto un importante passo avanti per la ricerca scientifica e tecnologica. Attraverso un intervento caratterizzato dalla tecnica 3D, hanno rimosso un aneurisma gigante.
Il difficile intervento, durato 7 ore, è stato attuato su una ragazza 24enne. L’équipe medica è riuscita a rimuovere una aneurisma gigante attraverso l’utilizzo di un esoscopio chirurgico in 3D. La ragazza è poi stata dimessa dall’ospedale 10 giorni dopo l’intervento.
Dunque il complicatissimo intervento svoltosi all’ospedale Niguarda di Milano, ha coinvolto una ragazza veneta di 24 anni. Dopo alcuni accertamenti volti a scoprire le ragioni della forte cefalea che la caratterizzava, ha scoperto di avere un enorme aneurisma nel cervello, di circa 4 centimetri.
I medici dell’ospedale veneto, non sono potuti intervenire chirurgicamente, come da prassi. Questo a causa del fatto che in base ai risultati del test preliminare di chiusura vascolare, la ragazza diventava temporaneamente paralizzata sul lato sinistro del corpo.
Per questo, la 24enne in accordo con i medici si è affidata al reparto di neurochirurgia del Niguarda di Milano. Qui per l’operazione, l’équipe medica ha utilizzato un esoscopio 3D. L’intervento è durato 7 lunghe ore e fortunatamente dopo 10 giorni la giovane è stata dimessa in buone condizioni di salute.
Dunque come già è stato specificato l’intervento svoltosi all’ospedale Niguarda è stato caratterizzato da un altissimo livello di difficoltà, proprio per questo è durato 7 ore di fila.
Il dottor Marco Cenzato, direttore del dipartimento di neurochirurgia, ha spiegato che la difficoltà nell’intervento alla ragazza 24enne stava nel fatto di dover preservare necessariamente il flusso dell’arteria carioidea anteriore. In quanto l’interruzione del flusso causava la paralisi temporanea della giovane durante i test di prova.
Per far ciò, l’équipe medica ha utilizzato una telecamera collegata ad uno schermo 3D, con una risoluzione in 4K. In questo modo i medici disponevano di una visuale molto più dettagliata rispetto ai normali microscopi chirurgici.
Dunque attraverso questa tecnologia, i medici sono in grado di operare in piedi, visualizzando lo schermo ad alta definizione proprio davanti a loro, senza necessità di chinarsi a vedere nel microscopio.
L’intervento al Niguarda, oltre a rappresentare una fantastica notizia, in quanto la vita di una giovane ragazza è stata salvata, rappresenta anche l’importanza dell’evoluzione scientifica e tecnologica in ambito medico.
I nuovi strumenti possono contribuire a rendere più semplice ed efficace il complicato lavoro dei medici, tutelando i pazienti.
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