[didascalia fornitore=”ansa”]L’attrice Ottavia Piccolo (a destra) mentre partecipa al presidio indetto dal Partito Comunista Italiano per protestare contro le morti sul lavoro, nei pressi dell’ingresso all’area del festival del Cinema, 8 settembre 2018[/didascalia]
”Il fatto che solerti funzionari delle forze dell’ordine fermino un’attrice come Ottavia Piccolo, rea di avere al collo un fazzoletto tricolore dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, e cerchino di impedirle l’ingresso alla Mostra del Cinema di Venezia, dà l’idea della deriva che rischia il nostro Paese” ha commentato il segretario nazionale di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni di Liberi e Uguali, in merito a quanto raccontato dalla stessa attrice Ottavia Piccolo in una intervista a La Nuova Venezia.
”Mi auguro – prosegue il leader di SI – che il questore di Venezia e il Viminale spieghino quanto accaduto, e che sia stato più un caso di ottusità che altro”. ”Da parte nostra – conclude Fratoianni – Leu presenterà un’interrogazione al governo”.
Ottavia Piccolo ha ripercorso quanto accaduto lo scorso sabato pomeriggio, quando stava per avvicinarsi a un presidio di contestazione, una specie di manifestazione organizzata proprio durante il Festival di Venezia davanti al palazzo del Cinema del Lido, per ricordare gli infortuni e denunciare quanto poco si faccia per combattere la precarietà del lavoro in Italia.
”Avevamo annunciato questo presidio davanti al tappeto rosso – racconta l’attrice nell’intervista – non era una manifestazione, ma una testimonianza. Una cosa leggera, senza dar fastidio a nessuno. La denuncia di una situazione che ogni giorno passa sotto silenzio. Quella degli infortuni sul lavoro e dello sfruttamento degli operai. Avevamo anche ottenuto il permesso dei vigili, tutto regolare”.
Ma quando la Piccolo si è diretta verso lal barriera di sicurezza per entrare nell’area della Mostra del Cinema, tre poliziotti l’hanno bloccata e le hanno detto: ”Lei non può entrare con quel fazzoletto”. Al collo l’attrice portava annodato un fazzoletto tricolore dell’Anpi.
”Incredibile. Ma in che Paese viviamo?”, ha domandato allibita l’attrice che rivolgendosi ai poliziotti che l’avevano fermata ha chiesto: ”Perché mai non posso entrare? Forse adesso è vietato in Italia girare con un fazzoletto dell’Anpi? Non è un segno di partito, ma il simbolo dei Partigiani italiani. Mi spiace, io entro”. Dopo aver minacciato di denunciare i fatti, un funzionario le ha dato il permesso di entrare, ma la Piccolo ha ritenuto lo stesso giusto e doveroso quanto accaduto, e anzi ha rilanciato: ”Dovremo ritrovarci presto, farci vedere. Tutti col fazzoletto dell’Anpi e dei partigiani antifascisti al collo”.
Carla Nespolo, Presidente nazionale dell’Anpi oltre alla solidarietà ha anche ringraziato la Piccolo per il forte e concreto ”attaccamento ai valori dell’antifascismo, della Resistenza e all’Associazione nazionale partigiani d’Italia”.
Ottavia Piccolo ha quindi concluso: ”Ringrazio di cuore la presidente Nespolo e l’Anpi tutta. Saperlo è il modo più bello per cominciare una nuova giornata. E aggiungo: Resistenza sempre!”.