I componenti del gruppo musicale P38-La Gang sono indagati nel capoluogo piemontese per istigazione a delinquere. Non è la prima volta che si sente parlare di loro, non di certo per le loro doti canore, tanto, invece, per evidenti riferimenti alle Brigate Rosse, mostrando con orgoglio, durante i loro concerti, le bandiere.
La band, ispirata alle Brigate rosse, durante i loro live si mostravano con tanto di passamontagna. Molti testi delle loro canzoni facevano riferimento agli attentati messi in atto dall”organizzazione terroristica.
Sono stati messi sotto sequestro dei materiali informatici di proprietà dei membri della band musicale P38-La Gang. Il gruppo è noto per essersi ispirato alle Brigate rosse, organizzazione terroristica italiana di estrema sinistra fondata negli anni ’70 per promuovere e sviluppare la lotta armata rivoluzionaria per il comunismo.
Gli uomini delle forze dell’ordine di Torino, nelle prime luci di questa mattina, insieme al supporto degli uffici territoriali di Bologna, Nuoro e Bergamo, (provincie dove vivono gli indagati) hanno eseguito delle perquisizioni a tutti i componenti del gruppo musicale.
La Digos e i Ros dei carabinieri del capoluogo piemontese si sono già attivati per approfondire le indagini grazie al materiale sequestrato dopo che nei mesi scorsi era stata aperta una inchiesta in seguito alla scoperta di video e testi su internet da parte degli inquirenti.
Il gruppo, composto da quattro componenti, nel mese di giugno si sono sciolti, dopo la nascita delle polemiche circa i loro brani. In ogni loro testo vi erano riferimenti espliciti a sostegno delle Brigate rosse.
Nei loro concerti, la maggior parte delle volte presso dei centri sociali, i P38-La Gang esaltavano la loro vicinanza all’organizzazione di stampo terroristico, sbandierando in modo fiero la bandiera delle Brigate rosse e le loro esibizioni venivano svolte con tanto di passamontagna.
Anche alcuni dei titoli delle loro canzoni facevano riferimento a degli avvenimenti tragici che hanno segnato la storia italiana degli anni ’70: “Renault”, l’auto in cui venne ritrovato il corpo privo di vita di Aldo Moro il 9 maggio 1978; “Nuove BR”, “Giovane Stalin”, “Ghiaccio Siberia” questi un paio di titoli, giusto per citarne alcuni, a cui fanno riferimento alle Brigate rosse.
I quattro membri della band, dalle indiscrezioni, emerge che sono noti al loro pubblico solamente con i loro nomi d’arte: Astore, Yung Stalin, Jimmy Pentothal e DimitriContro.
Contro i P38-La Gang sono state presentate delle querele da parte di Bruno D’Alfonso, figlio di un carabiniere ucciso dalle Brigate rosse il 5 giugno 1975 e anche una denuncia da parte della figlia di Aldo Moro, Maria Fida.
Dopo gli esposti contro di loro e la bufera mediatica, la band lo scorso giugno hanno annunciato la loro rottura.
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