Padova: ex calciatore arrestato per violenza sessuale

Quham Babatunde

Quham Babatunde, 27 anni, è stato arrestato con l’accusa di violenza sessuale. Sarebbe lui l’autore dello stupro denunciato da una ragazza 22enne lo scorso gennaio. Babatunde, ex promessa del calcio nigeriano (militava nella nazionale) con un trascorso anche sulle panchine italiane (ha giocato con la Reggiana, con il Monselice e il Miglionico Calcio), è stato riconosciuto dalla ragazza come l’uomo conosciuto in discoteca che, dopo averla convinta a seguirlo con la scusa di accompagnarla a casa, ha approfittato di lei stuprandola.

Le manette sono scattate ai polsi di Quham Babatunde, nigeriano di 27 anni, arrestato dalla squadra mobile che gli ha contestato il reato di violenza sessuale. Gli inquirenti erano sulle sue tracce da diversi mesi, da gennaio, quando la ragazza vittima di violenza sessuale aveva denunciato quanto subìto agli inquirenti, e il giudice a cui era stato affidato il caso aveva emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere.

Secondo il racconto della ragazza – una giovane 22enne italiana di origine nigeriana – avrebbe conosciuto l’ex calciatore a una festa in discoteca, lo scorso gennaio. Alla fine della serata l’uomo si sarebbe offerto di accompagnarla a casa sfruttando il taxi che aveva chiamato per se stesso.

Secondo il racconto della giovane, però, invece di riaccompagnare prima la ragazza al suo domicilio, il taxi viene indirizzato dall’uomo direttamente presso la casa dove Quham Babatunde è ospite, che si trova a Mezzavia.

La giovane, vista l’ora e l’impossibilità di tornare a casa o chiamare un altro taxi, dato che era rimasta senza denaro, decide di fermarsi a dormire nella casa degli amici di Babatunde. Il quale però, sempre secondo il racconto della giovane, ha atteso che lei prendesse sonno per saltarle addosso e violentarla.

Il giorno seguente la studentessa si è recata in questura e piangendo ha raccontato tutto agli inquirenti denunciando l’uomo che aveva abusato di lei. I giudici hanno creduto alle sue parole, anche perché la sua narrazione pare sia stata estremamente dettagliata. Ora è arrivata la svolta, con l’uomo che è stato rintracciato e identificato dalle forze dell’ordine che lo hanno trovato nella stessa casa dove si sarebbe consumato lo stupro di gennaio. A incastrarlo sarebbero stati i suoi tanti tatuaggi.

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