L’ennesima intossicazione da funghi velenosi ci arriva da Padova, dove un uomo e suo figlio hanno ingerito dei funghi velenosi che hanno procurato una grave intossicazione.
I due sono stati ricoverati d’urgenza: il 74enne ha accusato un’insufficienza epatica e renale mentre il figlio di 40 anni ha solo accusato vomito e dolori addominali poiché ha assaggiato il fungo senza mangiarlo del tutto.
Grave intossicazione da funghi velenosi
Fra gli alimenti killer i funghi sono sicuramente i peggiori e la vicenda che vi raccontiamo oggi riguarda proprio l’ingestione di questi organismi che gli esperti stimano in 3 milioni di specie.
Fra queste solo alcune sono commestibili ma bisogna informarsi correttamente in merito, magari con l’aiuto di un’apposita guida, perché se non ci conosce quale fungo si sta mangiando si rischia di finire in ospedale e nei casi gravi, di morire.
La vicenda di oggi riguarda un uomo di 74 anni che insieme al figlio di 40 ha raccolto dei funghi nel giardino della propria casa nel padovano e dopo averli messi in pentola sono stati consumati.
Il 74enne ha mangiato i funghi e infatti è stato quello con le complicanze più gravi, infatti ha accusato un grave malore per cui è stato trasportato nell’ospedale di Piove di Sacco, dove i medici hanno constatato un’insufficienza epatica e renale.
Le condizione del figlio 40enne sono migliori poiché avendo solo assaggiato i funghi, se l’è cavata con vomito e dolori addominali.
L’uomo ha raccontato di aver scambiato una specie di “Lepiota” potenzialmente mortale con la comune “Mazza di tamburo” invece molto comune e nota perché completamente commestibile.
Questa leggerezza poteva essergli i fatali e ancora una volta si ribadiscono i consigli degli esperti in merito alla constatazione della precisa specie del fungo in oggetto prima di raccoglierlo.
Il fatto è stato reso noto oggi, quando i due sono stati dimessi dall’ospedale e per fortuna l’epilogo non è stato tragico come avviene di solito.
La tossicità dei funghi
Non è il primo caso in cui dei funghi tossici vengono scambiati con specie commestibili, in altri casi invece l’ingenuità delle persone fa sì che vengano raccolte delle varietà di cui non si sa nulla, al solo scopo di assaggiare.
Ma non parliamo di frutta e verdura, i funghi possono essere potenzialmente mortali e bisogna prestare la massima attenzione e raccoglierli solo se si è sicuri al 100% di cosa abbiamo davanti.
Tra settembre e ottobre sono state diverse le segnalazioni in merito all’intossicazione da funghi, specialmente a Padova, dove l’allarme è stato lanciato dall’ispettorato micologico.
La dottoressa Stefania Tessari, direttrice del Sian dell’Euganea, ha ricordato che si rischia la morte per avvelenamento mangiando funghi velenosi ma è sufficiente la conoscenza e l’applicazione di semplici consigli per consumare i funghi i maniera sicura.
È importante ad esempio farli controllare da un micologo professionista, infatti molto spesso a causare problematiche di salute come quelle che si sono verificate in questa vicenda, è la non conoscenza.
I funghi portano a problemi gastrointestinali ma anche a sindromi gravi in base alla varietà che si ingerisce. Tali complicanze possono sfociare anche in trapianti o addirittura alla morte.
A Padova sono presenti due punti Ulss per far controllare i funghi raccolti in maniera gratuita, inoltre i micologi effettuano in autunno un servizio di reperibilità h24.
Tuttavia, gli esperti spiegano che le intossicazioni possono provenire anche da specie commestibili, nel caso ad esempio vengano cucinate in maniera inadeguata, per questo è importante ricordare alcune regole.
Bisogna cucinare i funghi per un tempo non minore ai 20 minuti in modo che le tossine termolabili si degradino.
L’esperta raccomanda, soprattutto ai raccoglitori di funghi non esperti in materia, di far controllare sempre ciò che trovano perché molte specie si confondono facilmente ed è proprio quello che è avvenuto ai due malcapitati di Piove di Sacco.
In questo caso una mazza di tamburo è stata scambiata con una Lepiota, altamente tossica in alcune sottospecie e mortale in altre, specialmente se di piccole dimensioni.
Ancora, un’altra varietà facilmente scambiabile è il chiodino, molto simile all’amanita falloide che invece è il fungo più velenoso in circolazione.