A Trento un padre ha pignorato la figlia. Il suo obiettivo era quello di ottenerne l’affidamento e la bambina di 3 anni è stata sottoposta ad un vero e proprio atto di precetto, trattata come un oggetto, come una sorta di mobile. Il padre si trovava a portare avanti una controversia con la sua ex moglie per l’affidamento della piccola e ha pensato di risolvere la situazione in questo modo così particolare. Secondo le dichiarazioni della donna, gli accordi erano stati presi in passato: il padre avrebbe dovuto dare un assegno mensile di 200 euro e aveva il diritto di vedere la bambina una volta a settimana.
La madre ha sostenuto che l’uomo si era disinteressato alla figlia per molto tempo, ma l’ex marito l’ha accusata di essersi trasferita senza avvertirlo e di non rispondere alle sue chiamate. In ogni caso la donna aveva evitato di far trascorrere alla figlia intere giornate con l’ex marito, che, dopo tempo, la bambina sentiva come un estraneo. E’ proprio a questo punto che l’uomo ha inviato l’atto di precetto.
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