Due pellegrini arrivati a Roma per vedere la salma di Padre Pio sono stati arrestati per aver rubato nelle case vacanza dove avevano alloggiato. Al giudice si sono giustificati così: “Non avevamo i soldi per pagarci il viaggio di ritorno”.
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Fa un po’ sorridere la vicenda, se pensiamo alla spiritualità e ai buoni sentimenti che dovrebbero contraddistinguere un pellegrinaggio. Come può un credente presentarsi al cospetto di un santo con un’idea delittuosa in cuore? Con che coraggio, con certi propositi nell’animo, ci si può fare il segno della croce davanti alla salma di Padre Pio? Può essere anche che i due ragazzi di 28 anni, arrivati nella capitale dalla provincia di Bari, non conoscessero tutti i dieci comandamenti, ignorando in particolare il settimo che recita: “Non rubare”.
Fatto sta che la coppia non solo non ha pagato il conto, ma ha anche saccheggiato le due case vacanza dove ha alloggiato. La polizia, allertata dai proprietari, ha arrestato i giovani e nei borsoni ha trovato la refurtiva: oggetti vari che la coppia era pronta a rivendersi. Davanti al giudice i due hanno anche chiesto clemenza: “Siamo stati costretti a rubare perché non avevamo i soldi per tornare a casa”. La carta della pietà non ha funzionato (del resto erano al cospetto di un semplice giudice terreno) e i ladri sono stati arrestati.