‘Ci vediamo tra 100 anni’, disse Padre Pio salutando la sua Petralcina, per entrare nell’ordine dei frati cappuccini. Era il 17 febbraio del 1916, ieri, 11 febbraio 2016, un secolo dopo, la profezia del santo si è avverata. La salma del frate con le stimmate sono arrivate nel piccolo paesino di tremila abitanti, dopo la sosta a Roma e al Vaticano per l’ostensione in occasione del Giubileo.
Il santo, al tempo Francesco Forgione, aveva predetto che sarebbe stato riportato nella sua Petrelcina non da vivo e molto tempo dopo.
Lo confidò, nel lontano 1968, al confratello, Padre Mariano da Santa Croce, che lo assisteva. Lui stesso ha raccontato:
‘Era la prima domenica di agosto del 1968, l’anno dell’addio, che nessuno di noi immaginava per la verità. Mentre mi sforzavo di fargli accettare qualcosa come cibo, dissi che era venuta tanta gente da Pietrelcina e aggiunsi: Padre, quando ci faremo una bella passeggiata a Pietrelcina? Egli rispose: parecchi anni dopo la morte’.
Ora la salma di Padre Pio resterà a Pietrelcina, in provincia di Benevento, sino a domenica, per poi fare ritorno a San Giovanni Rotondo.
Ad accogliere la teca con le spoglie del santo c’è una maschera di cera che riproduce perfettamente il suo volto, tutti i sindaci della provincia di Benevento, i frati e le suore e i ‘pucinari’, ovvero gli abitanti di Pietrelcina. Sono moltissimi anche i pellegrini arrivati dalle varie parti d’Italia.
Per l’occasione è stata organizzata anche una fiaccolata con la salma di San Pio, verso la Chiesa della Sacra Famiglia, seguita dal rosario. Inoltre, fino a domenica si svolgeranno celebrazioni, veglie e incontri di preghiera.
Tutti sembrano rivolgere amore e rispetto nei confronti del santo. Un vigile del servizio d’ordine ha raccontano persino di un miracolo: ‘Mio padre che oggi ha 94 anni ha avuto una grazia. Tanti anni fa doveva venire qui dopo aver chiuso la bottega da barbiere a Montesarchio e invece andò ad aiutare un anziano che doveva farsi la barba e non poteva uscire. Mentre scavalcava il cancello scivolò e venne infilzato dagli spuntoni. Poco più di un graffio si è fatto, neanche i pantaloni si sono bucati’.
E non è certo l’unico: una mamma, Marianna Rosella, racconta con immenso amore negli occhi, che se suo figlio è vivo e forte è solo grazie a Padre Pio: ‘Quando ho saputo di essere in cinta ero felice poi la doccia fredda dei medici che mi dissero che avevo un mioma e non potevo portare avanti la gravidanza. Avrei messo a rischio la mia vita. E invece padre Pio ci ha aiutati e adesso siamo qui a ringraziarlo’.
Domenica le reliquie verranno portate nella Cattedrale di Benevento, poi a Foggia, nella Chiesa di S.Anna, quindi torneranno a San Giovanni Rotondo, dove resteranno in ostensione due giorni alla ‘Casa della Sofferenza’, voluta dal santo e inaugurata il 5 maggio 1956, prima di essere nuovamente custodite nella Chiesa di San Pio.