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I più felici al mondo? Gli svizzeri. A dirlo è la classifica dei Paesi più felici del mondo per il 2015. Lo studio, realizzato per il Programma di sviluppo sostenibile dell’Onu da John Helliwell della University of British Columbia, Richard Layard della London School of Economics e Jeffrey D. Sachs, direttore dell’Earth Institute della Columbia University, ha tenuto conto di diversi parametri: il reddito pro capite, l’aspettativa di vita e alcune percezioni personali misurate con un sondaggio Gallup sul sostegno sociale, la libertà, la generosità e la corruzione. La confederazione elvetica si guadagna il primato, seguita da Islanda e Danimarca. Male l’Italia, al 50° posto e in calo di 0,8 punti sulla scala della felicità. Agli ultimi posti troviamo tutti paesi africani: Togo, Burundi, Benin, Ruanda, Burkina Faso, Costa D’Avorio, Guinea e Ciad.
La classifica è stata stilata per volere dell’Onu in modo da capire il grado di felicità degli abitanti di ogni singolo Paese: da quanto emerge, ciò che conta di più è il clima economico e le aspettative di vita, legate alla capacità della classe politica ed economica di governare gli aspetti più importanti della quotidianità. Stando ai dati, la fiducia nelle istituzioni e la loro capacità di rispondere ai problemi e alle esigenze è il caposaldo a cui si ancora la felicità dei cittadini.
Dietro alla Svizzera, troviamo Paesi del Nord Europa: quarto posto per la Norvegia, seguita da Canada, Finlandia, Olanda, Svezia, Nuova Zelanda e Australia. Fuori dalla top ten gli Stati Uniti (15°), mentre il Vecchio Continente vede un forte calo soprattutto nei paesi più colpiti dalla crisi economica. La Grecia precipita al 102° posto, mentre la Germania tiene e rimane comunque lontana dai vertici al 26°, anticipata dalla Gran Bretagna (21°) e davanti alla Francia (29°).
“Quantificare la felicità serve a stimolare i governi a fare di più per il benessere dei loro abitanti”, ha spiegato il direttore dell’Earth Institute, Jeffrey Sachs. “Se le istituzioni sociali si rivelano inadeguate di fronte alle sfide poste dalla crisi, queste si sfasciano ulteriormente di fronte alla pressione, aumentando la perdita di felicità, dato che la fiducia nelle istituzioni e la sicurezza sociale sono di per sé un sostegno al benessere soggettivo”, concludono gli studiosi nel rapporto.
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