L’Italia è famosa per le lungaggini della burocrazia, e a farne le spese sono quasi sempre onesti cittadini che vedono calpestati i propri diritti. Come nel caso di Juri Malini, che ha acquistato una casa accendendo un mutuo e che non può viverci perché l’immobile è stato occupato da una famiglia rom e si tarda a ordinarne lo sgombero. Il Comune, più volte sollecitato dal proprietario, ha avvertito di essere in attesa della decisione della Procura. Ma vediamo i dettagli.
Juri Malini ha 41 anni, fa l’operaio e qualche anno fa ha deciso di acquistare un appartamento in un condominio di Anzola dell’Emilia, in provincia di Bologna. Era il 2008. Poco dopo aver acceso un mutuo per pagare la casa nuova, per motivi di lavoro è andato all’estero. Perciò aveva deciso di concederlo, con la possibilità di subaffitto, al Comune di Bologna.
Il Comune di Bologna lo mise a disposizione per l’accoglienza dei migranti. E da allora sono cominciati i problemi per il signor Juri.
Perché l’appartamento fu assegnato a una famiglia di romeni che in pratica lo ha devastato prima di essere sgombrata lo scorso aprile. Juri ha raccontato a Il Resto del Carlino: “Lo hanno ridotto in condizioni pietose. Basti dire che il preventivo per sistemarlo supera i 36mila euro. Era completamente ammobiliato. Ebbene mobili, elettrodomestici, sanitari, legno a vista… Se non è stato rovinato è stato rubato. Da quel che so questi assegnatari hanno pagato solo poche rate di affitto e da allora in poi, per anni, ha provveduto il Comune di Bologna, comprese le spese condominiali, che io ho sempre anticipato per evitare che staccassero le utenze a tutto il palazzo…”.
Sono passati 10 anni e il proprietario legittimo della casa ancora aspetta che il Comune di Bologna gliela restituisca nelle condizioni originali. Ma nel frattempo un’altra famiglia ha forzato i sigilli, scassinato la porta e occupato l’immobile. In pratica il signor Juri è costretto a vivere in 10 metri quadri di un ex garage adibito a ricovero. “Io dormo in un garage e loro dormono nella mia casa senza averne diritto”, dice, sottolineando: “In Comune a Bologna ho bussato alle porte di tutti gli uffici. Chi ha scassinato l’ingresso e occupato la mia casa ha più diritti di me. E il Comune paga il loro affitto”.
La vicenda è complessa, non si è ancora capito di chi sia la responsabilità dell’accaduto, ma va detto che anche il Comune di Bologna sta seguendo il caso attentamente ed è in attesa della decisione della Procura sul caso di occupazione dell’appartamento di Malini. Il quale continua pagare l’affitto nella speranza che si giunga al più presto all’ordine di sgombero.
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