Pagamenti in contanti: qual è il limite in tutta Europa

La soglia in Italia passerà da 2.000 a €1.000, è questo un qualcosa che accadrà a partire dal primo gennaio del 2023.

Pagamento in contanti
Pagamento in contanti- Nanopress.it

La Lega però ha proposto di innalzare questo limite a €10.000. In base ai dati proposti dallo European Consumer Centres Network, durante i primi mesi del 2021, la limitazione è apparsa molto severa in Grecia, in quanto il limite massimo è di €500. Gli altri paesi invece sono ben diversi i prezzi sia per i residenti che per i non residenti.

La proposta della Lega

Ha innalzato un grandissimo polverone la proposta di legge della Lega secondo la quale si ha intenzione di aumentare l’utilizzo del contante fino a €10.000.

Per il momento la soglia limite è di €2.000, mentre, dal primo gennaio del 2023, sarà dimezzata.

Nel lontano 1991 si procedette all’introduzione per la prima volta della limitazione che all’epoca era di 20 milioni di lire.

Con il passare degli anni numerosi sono stati i provvedimenti che hanno assottigliato sempre di più le soglie arrivando alla cifra attuale di un prelievo in contanti massima di €2.000.

Il limite imposto negli altri paesi europei

In base a ciò che rivelano i dati dell’European Consumer Centres Network, all’inizio del 2021, analizzando 30 Stati, soltanto in 12 paesi era presente un limite per quanto riguarda l’uso del contante.

Stiamo parlando soprattutto di paesi appartenenti al sud Europa tra cui il Belgio ed altri Stati situati nella parte est del continente.

In cima alla classifica, ossia nel posto in cui c’è il limite più restrittivo, troviamo la Grecia con una soglia massima di €500.

A seguire c’è la Francia con un limite di €1.000 per il residenti mentre, per i non residenti si parla di 15.000 euro.

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Pagamento digitali- Nanopress.it

Anche in Portogallo il limite di €1.000 mentre in Spagna è di 2.500€ per i residenti mentre, per i non residenti, il limite passa a 15.000 euro.

Situazione ben diversa in Belgio in cui il tetto massimo è di €3.000 per ogni transazione commerciale. E’ di 5100 euro il limite imposto in Bulgaria mentre in Romania è possibile prelevare non più di 2.100 euro al giorno.

In Slovacchia il limite passa a €5.000 mentre in Repubblica Ceca si parla di un importo massimo di 14.000 euro.

In Croazia e in Polonia è possibile prelevare fino a 15.000€, mentre a Malta non si può andare oltre i €10000.

In Lettonia, Slovenia e Lituania il limite è di rispettivamente €7.200, €5.000 e €3.000.

Gli stati senza limitazioni

Esistono poi anche alcuni stati in cui non vi è nessun tipo di limitazione.

E’ comunque possibile però affermare che in Germania, coloro che pagano in contanti una cifra superiore a 10.000€, devono necessariamente esibire anche un documento di identità.

In Danimarca invece è possibile accettare un pagamento in contanti con una cifra non superiore 2.500€ mentre nei Paesi Bassi non vi è nessun limite anche se è obbligatorio effettuare una segnalazione nel momento in cui ci si trova di fronte a transazioni sospette che superano i €2.000.

In Svezia invece un commerciante ha addirittura la possibilità di rifiutare ogni tipo di pagamento in contante.

In Stati come Estonia, Ungheria, Finlandia, Irlanda e Lussemburgo non vi è nessun tipo di limite.

Il limite in Italia

Restando quindi ad analizzare la situazione in Italia, sembra che è questa una questione su cui è ancora aperto un grande dibattito.

La presidente del consiglio Giorgia Meloni ha affermato di avere intenzione di proseguire su ciò che aveva promesso la maggioranza.

Queste le sue parole “Ci sono Paesi in cui il limite non c’è e l’evasione è bassissima, sono parole di Piercarlo Padoan, ministro dei governi Renzi e Gentiloni”

Matteo Salvini, Ministero delle Infrastrutture e vicepremier, ha invece affermato “Alzare il tetto di spesa in denaro contante dagli attuali 2mila a 10mila euro è una proposta di buonsenso della Lega, in linea col programma del centrodestra e con altri Paesi europei: Meno burocrazia, più libertà”

Inoltre, in base a quando afferma Giambattista Fazzolari, il senatore di FdI , sarà questo un argomento che verrà presentato all’interno della prossima manovra.

Cosa ne pensa l’opposizione

Di parere ben diverso invece è l’opposizione. Ne ha parlato a lungo il responsabile economico del PD, Antonio Misiani, il quale ha affermato “È una proposta che non condividiamo in alcun modo, è in totale controtendenza con quanto deciso in questi anni in Italia e in gran parte dei Paesi europei per ridurre progressivamente l’uso del contante e spingere la tracciabilità dei pagamenti e la lotta all’economia sommersa”

Giuseppe Conte
Giuseppe Conte- Nanopress.it

Inoltre, in base a ciò che afferma Giuseppe Conte, aumentare il tetto di contanti vuol dire premiare coloro che vanno in giro a fare pagamenti con una valigetta al cui interno sono presenti moltissimi contatti.

Il compito della Uif

La correlazione tra uso di contante e economia sommersa è stata oggetto dalla Uif, ossia l’unità di informazione finanziaria nei pressi della banca d’Italia la quale è sempre impegnata nel tenere sotto controllo le azioni di riciclaggio e finanziamento al terrorismo.

Il compito della Uif è anche quello di monitorare l’utilizzo del contante e di accogliere le varie segnalazioni da parte delle banche nel momento in cui un soggetto preleva più di 10.000 euro al mese.

All’interno di uno studio proposto qualche mese fa, si è scoperta la presenza di “nesso di causalità fra movimentazione contante”.

All’interno di quella ricerca inoltre si è sottolineato anche come l’economia sia in rialzo dopo “dell’innalzamento della soglia di uso del contante da 1.000 a 3.000 euro, in vigore dal 2016 con l’obiettivo di sostenere la domanda”.

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