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Alla fine siamo giunti alle pagelle finali della Serie A 2013/14 dato che il campionato è bello che finito. Partiamo ovviamente dalla vincitrice ossia la Juventus che merita un 9.5 che non è 10 solo perché dieci è la perfezione e in quanto tale è irraggiungibile a meno che non si vincano tutte le partite. I bianconeri ci sono andati vicino inanellando record su record come il numero di punti ossia 102, il numero di vittorie in casa (19, tutte) e il record di vittorie complessive ossia 33. Numeri difficilmente ripetibili come è consapevole lo stesso Antonio Conte che infatti tentenna sul proprio futuro dopo tre anni stratosferici con complessivamente sei primati compreso quello di un campionato vinto da imbattuta.
La Roma merita un 8.5 perché ha condotto un campionato eccellente iniziato con un filotto di vittorie incredibile e proseguito ad altissimo livello. Con i suoi 85 punti finali avrebbe vinto praticamente sempre, ma ha dovuto fare i conti con l’imprendibile Juve. Peccato per il finale di stagione un po’ molle, ma ci sono tutte le basi per un futuro solido.
Il Napoli merita un 8 e applaude i propri giocatori e il proprio allenatore per una stagione impreziosita dalla Coppa Italia e tuttavia condita da qualche grande delusione come l’incredibile eliminazione dalla Champions League nel girone della morte e la meno onorevole eliminazione dall’Europa League.
La Fiorentina merita un 8.5 perché fare 65 punti senza l’attacco titolare – e che attacco: Rossi e Gomez – per praticamente tutto il campionato non è roba facile affatto. Grande solidità a centrocampo e un allenatore vincente come Montella, che potrebbe seguire altre sirene.
Inter insufficiente, 5, è vero il quinto posto vale l’Europa League ma il campionato è stato inguardabile con tante sconfitte sconfortanti e un gioco deludente. Si deve ripartire dal fondo per darsi una spinta maggiore, è vero, ma la stagione dev’essere presto dimenticata.
Il Parma si qualifica all’Europa League con un colpo di coda dopo un ottimo campionato da 7.5 che le ha permesso di ritornare in Europa grazie al gioco soddisfacente di mister Donadoni e al talento di Cassano. Se poi anche Amauri ritorna quello dei giorni migliori… c’è da sperare che l’Europa League non sia controproducente l’anno prossimo.
Che gran Torino! Voto 8 per i ragazzi di Ventura che nella prima parte di campionato hanno raccolto molto meno di ciò che hanno seminato, ma che poi hanno innestato la marcia trascinati dal duo Immobile-Cerci fino a sfiorare il sogno europeo. Che dramma il rigore sbagliato all’ultimo minuto di campionato proprio da Cerci, ma solo applausi per i granata.
Milan a due volti inizia il campionato con un cammino degno della retrocessione salvo qualificarsi – unica italiana – per gli ottavi di Champions League dove poi uscirà per mano dell’Atletico Madrid. Seedorf completa un cammino (parziale) da terza della classe e arriva quasi in Europa League. Voto finale 5.5 perché dopo 16 è fuori dalle coppe.
Lazio sprecona di occasioni gustose e alla fine fuori dalle coppe anche lei con la piena contestazione dei tifosi e un anno venturo tutto da inventare. Voto 6.
Il Verona ha condotto una prima parte di campionato da 8.5 e poi una seconda da 5, ma per una neopromossa essere quasi arrivata in Europa League con un gioco davvero molto interessante è grande cosa, voto 7 finale con Toni superstar.
L’Atalanta ha condotto un campionato tutto di accelerate (con record di vittorie consecutive) e brusche frenate, ma la salvezza è stata piuttosto tranquilla. Voto 6.
Sampdoria salva ma non senza qualche preoccupazione così come il Genoa. Diamo voto 6 a entrambe le genovesi che terminano il campionato a un punto di distanza, in modo abbastanza inquietantemente rivolto verso la bassa classifica.
Udinese voto 5 per un campionato anonimo e senza nessuno squillo se non quello della salvezza, Cagliari voto 6 perché l’obiettivo è stato raggiunto con il massimo rendimento col minimo sforzo, la Serie A è salva. Voto 6 anche per il Chievo che prosegue l’avventura.
Voto 7.5 per il Sassuolo che si salva nonostante due cambi in panchina con il ritorno provvidenziale di Di Francesco che porta a una salvezza quasi miracolosa sospinta dai giovanissimi talenti.
Il Catania finisce con tante vittorie inutili dato che era già retrocesso a causa di un inizio campionato davvero tragico nel gioco e nell’entusiasmo, voto 4.5, voto 4 per il Bologna che vende Diamanti e perde la propria anima e voto 4 anche per il Livorno che si sgonfia e spegne fino a terminare ultimo. Paulinho non è bastato.