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Pakistan, dichiarato lo stato di emergenza: quasi 1000 morti per le inondazioni

30 milioni le persone evacuate moltissime vittime tra cui 343 bambini. E’ questa la situazione che si trovano a vivere gli abitanti del Pakistan, luogo che è stato danneggiato da immense inondazioni.

Strade allagate in Pakistan- Nanopress.it

È di quasi mille morti il bilancio di questa stagione di monsoni che attualmente continua a mietere vittime in Pakistan. In base agli ultimi dati sembra che sono circa 937 le persone morte all’interno della nazione asiatica.

Dichiarato lo Stato d’emergenza

È senza parole il governo pakistano il quale afferma che quella in cui si trova a vivere il Pakistan è “una crisi umanitaria di proporzioni epiche”.

Il governo si è trovato costretto ad annunciare lo stato di emergenza a causa delle forti piogge monsoniche e di numerosi alluvioni che hanno creato un terribile bilancio, quello di 937 morti.

Numeri ancora più inquietanti se si pensa che tra di loro ben 343 sono bambini. A seguito del crollo del Ponte ferroviario, la strada principale che univa il Belucistan al resto del paese è stata spazzata via.

Ed è proprio questo il luogo, insieme al Sindh, che sta subendo più danni a causa delle piogge monsoniche. Il ministro per i cambiamenti climatici ha parlato a lungo della situazione del Pakistan all’interno di un’intervista.

Egli ha affermato che in questo Stato si sta abbattendo l’ottavo ciclo di pioggia monsonica, una situazione del tutto fuori dal normale in quanto in genere qui sono massimo 4 i cicli di pioggia monsonica. Una situazione molto preoccupante che ha costretto 30 milioni di persone ad abbandonare la propria abitazione per cercare una via di salvezza.

La forza dei Monsoni aumenta sempre di più

A pagarne le pene questa volta sono state le regioni del Belucistan e del Sindh, due cittadine a sud del Pakistan. In genere si tratta di zone in cui la pioggia monsonica non è eccessiva come questa volta.

Un luogo caratterizzato da un clima semi-arido e umido. Nonostante ciò, dall’inizio di quest’anno a causa dei venti monsonici, numerose sono stati gli alluvioni e le piogge che hanno provocato grandissimi danni.

Conseguenze pioggia monsonica- Nanopress.it

 

Basti pensare che tale situazione ha raso al suolo più di 95.000 case mentre è riuscita a danneggiarne altre centinaia di migliaia.

Proprio per affrontare tale situazione, in Pakistan è stato realizzato un Ministero il cui scopo è proprio quello di affrontare tutto ciò che riguardi i cambiamenti climatici.

In base a ciò che si è scoperto, pare che tutte le piogge avute inizio da questo 2022 altro non sono che la stretta causa del riscaldamento globale. La ministra Sherry Rehman ha affermato che questa catastrofe climatica necessita di una mobilitazione internazionale immediata che deve tradursi sia sotto forma di cibo che sotto forma di servizi di sopravvivenza e riparo.

Una situazione ancora più grave se si pensa al fatto che il Pakistan è un luogo che vive in un periodo economico in forte crisi ed è persino reduce da un periodo di forte caldo in cui le temperature hanno sfiorato quasi i 50 gradi.

Il pericolo in cui si trova Attualmente il Pakistan

A soffrire molto a causa di questa stagione monsonica è la provincia Meridionale Del Sindh. Quest’ultima infatti ha richiesto circa un milione di tende, degli oggetti utilizzati per mettere al riparo la popolazione.

Meno grave anche se ugualmente terribile è la situazione in Belucistan che invece ha affermato di aver bisogno di 100.000 di questi oggetti. Una stagione monsonica distruttiva la quale ha danneggiato più di 3.000 km di strade senza risparmiare 130 ponti.

Bambini in salvo dalla pioggia monsonica- Nanopress.it

Purtroppo per ora la situazione sembra non vedere ancora fine in quanto pare che nei prossimi giorni le previsioni meteorologiche indichino ancora la presenza di forti piogge con probabili inondazioni.

Per cercare di riparare il più possibile i danni, le scuole in Belucistan e nel Sindh sono state chiuse.

Una terribile situazione che ha richiesto anche l’aiuto di comunità internazionali. Ed è proprio per questo motivo che la Cina ha affermato che nel corso della prossima settimana invierà a aiuti umanitari di emergenza destinati al Pakistan.

Anche l’ONU ha fatto la sua parte affermando che fino ad oggi ha inviato circa 1000 tonnellate di porzioni alimentari insieme ad integratori alimentari.

Un invio in cui non sono mancate anche pastiglie per la purificazione dell’acqua, medicine, zanzariere, kit igienici, tende, coperte e tutto l’occorrente necessario per fare in modo che la popolazione possa essere supportata nel migliore dei modi.

Marina Nardone

Sono Marina Nardone, nata nel 1992 e diplomata al liceo classico. Amo la scrittura anche se il mio cuore è occupato da un'altra passione, quella per l'uncinetto con cui creo dei piccoli capolavori. Su Nanopress.it mi occupo di economia.

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