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In Pakistan i terroristi kamikaze si sono fatti esplodere in due chiese della città di Lahore. Ad essere colpite nel giro di pochi attimi – le esplosioni sono avvenute a distanza ravvicinata – sono state una chiesa cattolica, nella quale si stava celebrando la messa, e una chiesa protestante. I due edifici vicini tra loro sono in un quartiere a maggioranza cristiana.
Un testimone, Amir Masih ha raccontato: ‘Ero seduto in un negozio vicino alla chiesa, quando un’esplosione ha scosso la zona. Mi sono precipitato sul posto e ho visto una guardia di sicurezza lottare con un uomo che stava cercando di entrare nella chiesa. Dopo che non è riuscito nel suo intento, si è lasciato esplodere‘. Sia il terrorista kamikaze che la guardia hanno perso la vita.
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Un uomo sospettato di aver partecipato agli attentati è stato linciato dalla folla e fermato dalla polizia, mentre il sito della tv pachistana Dawn Tv riporta quanto riferisce Saeed Soban, dirigente del General Hospital di Lahore, secondo il quale i morti dell’attacco dei talebani sarebbero quindici, mentre i feriti, tra cui donne e bambini, sarebbero almeno 48, di cui 30 in gravi condizioni.
Il gruppo talebano pachistano Jamaat-ul-Ahrar (Jua) ha rivendicato la responsabilità delle esplosioni, e, secondo il Corriere, il suo portavoce, Ihsanullah Ihsan, via email ha detto che tali attacchi continueranno ‘fino a quando la sharia non sarà imposta nel Paese’.
Anche il santo Padre è intervenuto durante l’Angelus del 15 marzo 2014 in piazza San Pietro, con una preghiera per i cristiani morti durante il doppio attentato in Pakistan.
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