La dirigente scolastica sarebbe stata incastrata dalle intercettazioni ambientali dei carabinieri, che hanno installato delle telecamere nascoste nella scuola dopo la denuncia di una professoressa.
Insieme alla preside sono state indagate altre due persone, che sono finite agli arresti domiciliari, come la stessa Lo Verde. La dirigente – secondo l’accusa – avrebbe rubato materiale scolastico e cibo destinato alla mensa degli alunni. Nel giugno del 2020 Daniela Lo Verde era stata nominata Cavaliere del lavoro dal presidente della Repubblica – Sergio Mattarella – per il suo sostegno agli studenti della scuola durante i primi mesi della pandemia da coronavirus.
La preside Daniela Lo Verde finita ai domiciliari
È finita agli arresti domiciliari insieme ad altre due persone la dirigente scolastica Daniela Lo Verde, preside dell’istituto “Giovanni Falcone” del quartiere Zen di Palermo. Come riferisce Il Post, secondo l’accusa la dirigente scolastica avrebbe sottratto cibo destinato alla mensa scolastica, oltreché materiale elettronico, quali tablet e computer, ottenuti grazie ai finanziamenti europei.
Agli arresti domiciliari sono finiti anche il vicepreside della scuola e la dipendente di una società che si occupa della vendita di materiale informatico.
Nominata Cavaliere della Repubblica
Nel giugno del 2020, Daniela Lo Verde era stata nominata Cavaliere del lavoro dal presidente della Repubblica per il suo sostegno agli studenti della scuola durante i primi mesi della pandemia da coronavirus. Nelle motivazioni dell’onorificenza si diceva che Lo Verde aveva «lanciato una campagna di raccolta fondi per regalare la spesa alimentare ad alcune famiglie in difficoltà» e un appello «per recuperare pc e tablet per consentire ai suoi allievi di seguire le lezioni a distanza».
Oltre alla preside sono finiti ai domiciliari il vicepreside dell’istituto Giovanni Falcone e una donna. Secondo l’accusa, la preside avrebbe messo in condizione quest’ultima di fare preventivi su misura “a discapito di altre aziende sempre per acquisti realizzati nell’ambito di progetti finanziati dal Pon o da enti pubblici. Tra questi il finanziamento di 675mila euro per la scuola dell’infanzia, il progetto denominato “Stem”, il progetto “Edu Green” da 17.500 euro e il Decreto “Sostegni Bis” per le scuole.”
Le accuse per la dirigente scolastica sono di peculato e corruzione. Il ministro Valditara – in attesa che si svolga il processo – ha deciso di sospendere la dirigente dall’incarico. Sarebbe stata la denuncia di un’insegnante a dare il via alle indagini dei Carabinieri.