La polizia di Palermo ha eseguito in diverse città italiane 38 fermi nei confronti di persone ritenutieresponsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, all’esercizio abusivo dell’attività di intermediazione finanziaria, nonché di associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di droga, tutti aggravati dal carattere transnazionale del gruppo criminale.
L’operazione della polizia è stata ribattezzata ‘Glauco 3’, la rete è stata scovata grazie alle dichiarazioni di Nuredin Wehabrebi Atta, un trafficante eritreo arrestato nel 2015 che ha deciso di collaborare con la giustizia. Atta ha raccontato che chi non aveva denaro sufficiente per pagare l’intero viaggio via terra e via mare, veniva ucciso e i suoi organi venivano poi venduti da un’organizzazione egiziana.
Nel corso delle indagini, svolte dalle squadre mobili di Palermo ed Agrigento e dal Servizio centrale operativo, è stata ricostruita la struttura dell’organizzazione e sono stati individuati ingenti flussi di denaro, provento del traffico di migranti. La centrale delle transazioni effettuate tramite ‘hawala’, un sistema informale di trasferimento di denaro e valori basato sulla fiducia e su una vasta rete di mediatori, è stato individuato a Roma in un esercizio commerciale. Nel locale romano il 13 giugno sono stati sequestrati 526mila euro e 25mila dollari in contanti, oltre a un libro con i nominativi di cittadini stranieri e utenze di riferimento.
Le indagini hanno permesso di evidenziare diverse modalità utilizzate dal gruppo criminale per far arrivare i migranti sul territorio nazionale, non solo via mare, ma anche tramite falsi ricongiungimenti familiari. E’ emerso, inoltre, che i principali indagati gestivano anche una fiorente attività di traffico internazionale di catha, droga importata dall’Etiopia, inserita dalla legislazione italiana tra le droghe pesanti.