Quattro guide speciali hanno guidato i visitatori tra i corridoi di diversi musei di Palermo, mettendo in pratica le loro passioni in un progetto davvero unico.
La vita può togliere, ma in qualche modo a volte ridà anche qualcosa. È questo quello che succede tramite un’iniziativa culturale senza eguali, quella avvenuta a Palermo, dove alcuni senzatetto sono diventati guide nei musei più importanti della città.
Nutrire sì il fisico ma anche lo spirito, come dice uno di loro in un’intervista a Repubblica, raccontando di come la passione e lo studio delle opere d’arte ha dato vita a una nuova attività.
La situazione dei senzatetto a Palermo è, come in tante altre città italiane, molto importante.
Sono tantissime le persone che si recano alla Caritas per un pasto o per un posto dove dormire. Ma i volontari hanno deciso di provare a reintegrare in qualche modo i più bisognosi nella società, attraverso un progetto culturale molto interessante.
Infatti, diversi senzatetto sono diventati guide molto speciali, nel Museo Diocesano, alla galleria regionale di Palazzo Abatellis e, dal 2023, anche alla Galleria d’arte moderna.
Secondo quanto riportato da Repubblica, gli ospiti della Caritas di Palermo hanno avuto modo di studiare le opere d’arte, di vederle dal vivo e poi di cimentarsi in un vero e proprio percorso guidato.
Tra questi c’è Melchiorre, ex carpentiere che ora vive col Reddito di Cittadinanza ed è spesso ospite della Caritas. L’uomo, detto Nino, ha 63 anni e l’arte gli piace davvero molto.
Ha deciso di ricostruire la storia di Santa Rosalia, la patrona di Palermo, studiando le sue opere e raccontandole a un gruppo di ragazzi della Caritas ambrosiana di Milano, in visita.
Mi sono emozionato alla storia di Santa Rosalia, da semplice devoto ho avuto l’occasione di ricostruire la sua storia attraverso le opere d’arte
Uno studio intenso che ha appassionato tante persone che chiedono assistenza alla Caritas, come confermano i due volontari Fabiana Forzisi e Amedeo Pignataro, che si occupano di questo progetto.
È stato sorprendente vedere come si siano appassionato e come siano riusciti a entrare nella storia della città attraverso il patrimonio culturale che custodiamo
Un’esperienza questa che ha coinvolto i senzatetto, che hanno vissuto questo percorso artistico intensamente e con tantissima passione.
Un progetto che, come afferma anche Don Sergio Ciresi, il vice direttore della Caritas a Palermo, ha permesso a chi è più fragile di reinserirsi nella società attraverso un percorso relazionale molto importante.
Come dice il sacerdote, queste persone abbandonate a sé stesse, che hanno una storia non bella alle spalle, hanno bisogno di sentirsi protagoniste per far emergere di nuovo le proprie caratteristiche e capacità.
Un racconto delle opere unico, un’esperienza che permette alle persone più sfortunate di vivere non solo di carità ma di sentirsi importanti per qualcosa, per qualcuno e soprattutto per appassionarsi alla bellezza dell’arte che abbiamo nel nostro Paese.
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