Il pallonetto è, insieme alla rovesciata, il gesto tecnico più bello, affascinante e complesso del calcio. Ci vuole concentrazione, tecnica, classe, eleganza e una buona dose di imprevedibilità che qualcuno affianca, ingiustamente, alla fortuna. Nella storia del calcio ci sono stati centinaia, forse migliaia di pallonetti ma chi è stato il primo artefice del “tocco sotto”?
Da Ronaldinhio a Wayne Rooney, da David Beckham a Pires, passando per Francesco Totti che ha dato una nuova veste a questo tocco di classe. L’ultimo calcio di rigore calciato da Luca Toni, nella partita d’addio contro la Juventus, è stato un pallonetto. L’arte del tocco sotto non tramonta mai ed anzi affascina sempre di più.
Lionel Messi è, al giorno d’oggi, il miglior artefice di pallonetti per la velocità, la precisione e l’eleganza con cui quel colpo viene effettuato. L’argentino riesce, ovviamente non su rigore, ad effettuare il pallonetto senza nemmeno far “ciondolare” la gamba, senza nemmeno dare potenza al pallone. Non serve. Serve solo precisione e velocità d’esecuzione e Messi, in questo, è un maestro.
Ma chi ha inventato il pallonetto? Il primo giocatore di calcio a realizzare un pallonetto, su calcio di rigore, fu Antonin Panenka nella finale degli Europei del 1976. Da quel giorno in ogni parte del globo, o quasi, il rigore calciato cosi viene chiamato “Panenka Penalty” ma in Italia è chiamato “cucchiaio” da quando Totti ha calciato cosi il rigore contro l’Olanda agli Europei del 2000.
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