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Le palme in Piazza Duomo a Milano (bruciate) fanno gridare all’islamizzazione della città e di uno dei monumenti simbolo della cristianità, la cattedrale milanese. Certo, se poi c’è chi, a metà tra provocazione e rivendicazione, chiede una moschea al posto del Duomo, è difficile ricordare che le palme di fronte al Duomo di Milano sono arrivate ‘grazie’ al progetto dell’architetto Marco Bay, in realtà nato per ‘annunciare’ l’apertura di un megastore di una nota multinazionale del caffè in piazza Cordusio. E che le palme a Milano – simbolo anche di Beverly Hills, mica solo di luoghi in cui la religione prevalente è quella islamica – c’erano più di un secolo fa.
Dopo aver vinto un bando di sponsorizzazione indetto da Palazzo Marino, Starbucks ha arricchito Piazza Duomo a Milano con palme e banani, ma non aveva anticipato l’ondata di protesta per la presunta islamizzazione di uno dei simboli della cristianità. Dopo gli strali dei consiglieri comunali di centrodestra e del Movimento 5 Stelle – a livello cittadino ma anche regionale: ‘Sala ha completato l’africanizzazione della città iniziata da Pisapia: adesso addobba anche la nostra piazza principale con piante delle loro terre, così si sentono a proprio agio’, dice il consigliere regionale ed ex vicesindaco milanese Riccardo De Corato – è arrivata anche la provocazione della Lega Nord e quella di Casa Pound.
In particolare, per protestare contro l’islamizzazione di Piazza Duomo, i consiglieri comunale della Lega Nord hanno distribuito più di 200 banane, mentre Casa Pound è scesa in piazza al grido di ‘No all’africanizzazione di piazza Duomo’ (il tutto poco prima che ignoti dessero fuoco a tre piante della discordia). Per la sezione locale del movimento (Casa Pound, ndr), è ‘ridicolo’ il tentativo far passare come scelta di avanguardia ‘quello che è l’ennesimo segno di una politica che punta alla distruzione del legame con la propria storia, le proprie origini, la propria terra‘. Per Casa Pound, giardini, aiuole e spazi pubblici hanno senso in rapporto con gli spazi, materiali e spirituali, in cui sono inseriti, e palme e banani non sono certo parte della storia e della tradizione milanese.
Peccato che i cultori dell’italianità – o della milanesità – non abbiano studiato a fondo la storia: bastano 4 clic su Google (ora un po’ di più, visto che la storia delle palme in Piazza Duomo a Milano ha dato il la a mille articoli) per scoprire che palme e banani sponsorizzati da Starbucks all’ombra della Madonnina, non sono poi così innovativi. Non ultimo nella pagina facebook ‘Milano sparita e da ricordare‘, si può vedere la piazza centrale della città, che negli ultimi decenni dell’Ottocento – quando non c’era ancora il monumento equestre a Vittorio Emanuele II – e l’inizio del Novecento aveva ampie aiuole dove si notano alcune palme basse. Non è invece dato sapere se anche all’epoca ci fu qualche politico che lamentava l’islamizzazione di Piazza Duomo a Milano.
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