Lo studio legale Mossack Fonseca interviene sull’inchiesta Panama Papers in una nota di quattro pagine. Definisce “inappropriati” i milioni documenti provenienti dai loro archivi che attestano la loro attività di creazione di società offshore in paradisi fiscali.
“Queste inchieste si basano su supposizioni e stereotipi e sfruttano la mancanza di familiarità dell’opinione pubblica con il lavoro di studi legali come il nostro” si difende la Mossack Fonseca e ricorda di: “non essere mai stato accusato o incriminato in relazione di attività criminali” ed afferma che “la sua attività di creazione di società offshore per i propri clienti è giustificata da “una serie di ragioni legittime”. A conclusione delle dichiarazioni riportate nella nota diffusa si legge: “Noi siamo legalmente e praticamente limitati nella nostra capacità di regolare l’uso di queste compagnie che noi costituiamo o alle quali provvediamo altri servizi – conclude lo studio – noi deploriamo ogni abuso di società che noi costituiamo”. L’inchiesta vede coinvolti volti noti del mondo della politica e non solo, tra questi: Luca Cordelo di Montezemolo, persone vicine al presidente Vladimir Putin e familiari del leader cinese Xi Jinping.