Non è coinvolto esplicitamente, eppure, il nome di Vladimir Putin è tra quelli dei leader politici travolti dallo scandalo Panama Papers. Diversi sono i nomi legati al presidente russo apparsi nell’inchiesta, tra cui quello dell’amico di una vita, il violoncellista Sergei Rolduing. Nell’ambito delle notizie emerse dai documenti dello studio legale Mossack Fonseca, Vladimir Putin sottolinea come il suo nome non appaia neanche una volta: “Hanno acceso i riflettori su queste compagnie off shore. Il sottoscritto non c’è, quindi non ci sarebbe nulla di cui discutere. Ma la storia va fatta comunque e allora tanto è. Si trovano amici e conoscenti” così Putin interviene al Forum sui media locali e regionali a San Pietroburgo e punta il dito contro gli Stati Uniti e difende l’amico violoncellista Sergei Rolduing: “orgoglioso di avere un amico come lui” e aggiunge: “ha speso quasi tutti i suoi introiti per acquistare strumenti musicali all’estero che ha poi portato in Russia”
Il violoncellista Serghei Roldugin, tra i migliori amici del presidente e padrino di una delle sue due figlie, avrebbe messo in piedi un sistema di riciclaggio clandestino del valore di 2 miliardi di dollari. Subito dopo la fuga di notizie, il Cremlino aveva subito risposto alle accuse attraverso il portavoce Dmitri Peskov che aveva confermato l’amicizia tra il presidente russo e il violoncellista e ribadito la colpevolezza degli stati Uniti e l’idea che l’inchiesta ha l’obiettivo di colpire Vladimir Putin anche più degli altri leader coinvolti nello scandalo tanto da dichiarare: “È Putinofobia, autori dello scoop sono agenti Usa della Cia” e ha aggiunto che gli autori dell’inchiesta “inventano ciò che scrivono”.
Tra alcuni dei nomi che figurano nell’inchiesta: Jurij Kovalcjuk, presidente della Banca Rossija, considerato il banchiere personale di Putin; la moglie dello stesso portavoce Peskov ovvero Tatiana Navka; il figlio del ministro per lo Sviluppo Economico Alexei Ulyukayev e quello del vice ministro dell’Interno Igor Zubov; il nipote del segretario del Consiglio di Sicurezza della Russia, Nikolai Patrushev.
Il presidente russo non sembra particolarmente scosso dallo scandalo Panama Papers, eppure ha annunciato nella giornata di ieri, 5 aprile, l’istituzione di una Guardia nazionale, “un nuovo organo di potere esecutivo” dove si concentreranno in un’unica unità: la polizia antisommossa, le forze specializzate in calamità e grandi rischi. Un corpo unico che non risponderà più al Ministro degli Interni ma direttamente al presidente russo. Putin ha presentato l’iniziativa in un incontro con il ministro dell’interno Vladimir Kolokoltsev, il capo del servizio federale anti-droga Viktor Ivanov e il comandante delle truppe interne Viktor Zolotov. Il comando del nuovo organo è affidato a Viktor Zolotov che è stato, dal 2000 al 2013 guardia personale di Putin. L’istituzione di un corpo unico rispondente direttamente a Putin, è stato detto, ha l’obiettivo di combattere il terrorismo e il crimine organizzato, ma anche di sopprimere “azioni non autorizzate”. E’ evidente che la maggiore preoccupazione del presidente russo sono le elezioni del 2018 insieme all’eventuale pericolo di disordini interni.
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