[veedioplatform code=”bd5c32aefdd6094dd33f1adf0596ef8c”]
In mezzo a tante brutte notizie riguardo le condizioni degli animali e le biodiversità in genere, fa piacere divulgare una notizia di segno opposto, e che riguarda nientemeno che uno degli animali simbolo della lotta contro l’estinzione: i panda sono in aumento nel mondo, sia allo stato di cattività che in piena libertà, tanto che lo Iucn, l’International union for conservation of nature, sta valutando di rimuovere l’etichetta di animale in ‘pericolo’, scalandolo di livello a ‘vulnerabile’. Numerosi studi sul campo hanno mostrato che non solo la popolazione dei panda sta aumentando, ma anche il loro habitat naturale si sta espandendo, in netta controtendenza rispetto a quanto accade per altre specie a rischio estinzione. Una grande notizia per l’emblema del WWF, scelto sin dal 1961 dall’associazione internazionale proprio per lo stato di precarietà che ne ha caratterizzato gli ultimi decenni.
Il censimento effettuato nel 2015 ha contato 1.864 animali allo stato libero e altri 375 presenti in zoo e centri di allevamento vari dislocati nel mondo: rispetto al 2002, quando venne effettuato l’ultimo censimento, si registra un aumento del 17 per cento, merito delle nuove nascite, che sfidano la notoria difficoltà a riprodursi del panda, soprattutto in stato di cattività. Rispetto allo Iucn le autorità cinesi si mantengono più prudenti, ritenendo prematuro dichiarare il panda fuori dalla lista degli animali in via di estinzione: Zhang Hemin, direttore del Centro di ricerca e conservazione dei panda giganti nella provincia occidentale del Sichuan, ha dichiarato ai media locali che i cosiddetti orsi cinesi sopravvivono in libertà solo in una frangia di 23 mila chilometri quadrati dell’altopiano del Qinghai-Tibet, un’area fortemente caratterizzata dalla presenza dell’uomo. Inoltre il Sichuan è anche una zona sismica, e nel disastroso terremoto del 2008 sarebbe andato perso il 6 per cento dell’habitat dei panda.
I panda restano per molte ragioni animali che vivono in condizioni precarie: oltre che le difficoltà a riprodursi, questi animali necessitano di una dieta speciale, avendo bisogno di 40 chili di bambù al giorno e altri 2,5 chili di frutta. Quando i panda vengono prestati dalla Cina agli zoo stranieri, il loro regime alimentare viene ulteriormente integrato da verdure varie, e una torta di farina di carne tritata e fagiolini. Simbolo di tutti gli animali in via di estinzione, ma anche del disgelo tra la Cina e gli Stati Uniti sin dal 1972, quando furono inviati allo zoo di Washington i due esemplari Ling-Ling e Hsing-Hsing, il panda sta insomma meglio grazie all’attenzione globale sulla specie che si è diffusa negli anni, anche se ancora forse non si può cantare vittoria completa. Ma il fatto che la popolazione dei panda sia in aumento ovunque non può che essere accolta con gioia e tripudio.