Fra i tanti danni che le piogge intense e, in particolar modo la grandine di grosse dimensioni, hanno causato vi sono quelli ai pannelli fotovoltaici, specie quelli presenti sui tetti delle abitazioni.
I chicchi che sono caduti proprio durante le piogge di questi giorni nel nord Italia, sono arrivati a cadere anche con una velocità pari a 150 km/h. Vediamo cosa è successo.
Sono ingenti i danni provocati dalle violente piogge che sono cadute, in questi giorni, nelle zone del Nord Italia. Chicchi di grandine che sono arrivati anche a pesare 1 kg ciascuno e a cadere forti ad una velocità di circa 150 km/h. Effetti devastanti dei cambiamenti climatici, sì, ma anche grossi danni non solo alle colture ma anche alle abitazioni.
E, proprio per quel che riguarda le abitazioni, una situazione inusuale è quella dei danni, provocati proprio dai chicchi di grandine, ai pannelli fotovoltaici. Sono state ben 46 le grandinate che si sono abbattute fra l’Emilia Romagna e la Lombardia nelle sole giornate del 21 e del 22 luglio e, altri fenomeni atmosferici estremi, sono quelli che si sono avuti nella notte fra il 24 ed il 25 luglio.
Stando a quanto ha analizzato la Coldiretti, i chicchi di grandine caduti sono arrivati anche ad avere le dimensioni di palline da tennis e, nei casi più eccezionali, anche ad arrivare ad un peso di circa 1 kg.
Questo ha provocato danni notevoli agli impianti fotovoltaici, sia delle singole abitazioni quanto anche delle aziende. In particolare, nelle province di Modena, Treviso e Vicenza, gli impianti in considerazione qui sono proprio saltati.
Anche Legambiente ha osservato i vari fenomeni meterologici che si sono susseguiti e sono in crescita: ben 122 in più, in particolare quelli estremi, che hanno colpito l’Italia nei soli primi 5 mesi di quest’anno, rispetto allo stesso periodo del 2022.
“La resistenza dei moduli fotovoltaici è molto elevata e viene testata in laboratorio “sparando” sfere di ghiaccio compatto ad una velocità tale da simulare una grandinata importante. Per esempio, i moduli SunPower vengono testati con sfere del diametro di 25mm a 23m/s -circa 80km/h” – a spiegarlo è stato, in un’intervista al quotidiano “Il Sole 24Ore” l’amministratore delegato di Elmar Solar, Alessandro Villa.
A quanto pare, i fenomeni atmosferici avutisi nel solo mese di luglio hanno superato i test ai quali i pannelli sono sottoposti prima della messa in commercio. Ma, stando a quanto ha osservato lo stesso Villa, “un pannello danneggiato anche gravemente dalla grandine potrebbe ancora funzionare, ma con performance non più adeguate e quindi con la necessità di sostituirlo”.
Una situazione che possiamo definire nuova, visto che non si era mai verificato un danno di questo tipo ai pannelli fotovoltaici.
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