I pannolini lavabili sono ecologici oppure no? Il quesito se lo pongono tanti genitori che hanno a cuore la tutela dell’ambiente oltre che naturalmente il benessere dei loro piccoli. L’associazione Nonsolociripà, che sin dalla sua nascita del 2008 promuove l’uso e la conoscenza di questi moderni pannolini, ha fornito in questi giorni alcuni dati per dissipare i dubbi in proposito. I pannolini sporchi dei bambini costituiscono all’incirca il 20 per cento dei rifiuti presenti nelle discariche e il loro costo di smaltimento è fissato tra i 100 e i 150 euro a tonnellata: in questo contesto i pannolini lavabili rappresenterebbero un indubbio vantaggio sia dal punto di vista ecologico che economico.
Un kit completo di questi pannolini costa ad una famiglia circa 300 euro, meno di quanto si spenderebbe in un anno per quelli normali usa e getta, che in media costano 500 euro. Il risparmio in termini economici aumenta ancora di più se si acquistano pannolini ecologici di seconda mano oppure li si produce in proprio. Oltre ai benefici economici, ve ne sono ulteriori che riguardano la salute del bambino, giacché la pelle del neonato non viene a contatto con le sostanze chimiche che possono irritare la pelle e beneficia anche di una maggiore trasparenza dei tessuti. Infine non bisogna dimenticare i vantaggi dal punto di vista dell’impatto ambientale, visto che questi prodotti riutilizzabili non hanno un così lungo processo di decomposizione come i pannolini normali, i quali oltretutto una volta gettati rilasciano sostanze tossiche come la diossina nell’ambiente.
Tutto bene dunque? Qualcuno sottolinea gli svantaggi di questi pannolini lavabili: le critiche vertono principalmente sull’utilizzo di tessuti non sempre così facilmente reperibili in natura, e lo spreco idrico ed energetico per tenerli puliti. Agnese Marchini, dottore di ricerca in ecologia sperimentale e geobotanica dell’Università di Pavia, nonché autrice di uno studio proprio sull’impatto ambientale degli eco-pannolini, afferma a tal proposito: ‘Si può dire tutto e il contrario di tutto, ma l’impressione è che, per quanto ci sia consumo energetico, che comunque c’è anche con i pannolini usa e getta, con i pannolini lavabili non c’è produzione di rifiuti, con l’altro sistema invece se ne producono tonnellate. E già questo è un vantaggio per l’ambiente e per la collettività. L’impatto poi è destinato a diminuire all’intensificarsi dell’uso di energie rinnovabili. Certo però è sbagliato far illudere i genitori che non inquinino. Con i pannolini lavabili si inquina di meno, ma bisogna avere delle accortezze per far sì che il loro impatto sia davvero minimo. Innanzitutto, è bene evitare di lavare a temperature troppo alte, poi si devono accumulare le parti esterne dei pannolini e lavarle tutte insieme per evitare lavatrici poco cariche e uno spreco di energia, e poi è vietato l’uso dell’asciugatrice, che non serve, così come quello del ferro da stiro’. Probabilmente esiste anche una resistenza culturale all’idea di dover lavare dei pannolini, dopo secoli in cui si è fatto uso di prodotti usa e getta, tuttavia per i più scettici esistono servizi in alcune città che consentono di noleggiare gli eco-pannolini, e poter così testare direttamente l’avveniristico prodotto. I pannolini lavabili possono essere di vari tessuti, dalla microfibra alla fibra di bambù, e ci vuole forse un po’ di tempo per capire quale è il prodotto più idoneo per il proprio bambino. Ma vale la pena di provarli, per la salute del pargolo ed anche per quello del pianeta.