I pannolini naturali sono diventati un must irrinunciabile per molti neo-genitori che hanno a cuore il mondo in cui vivranno i loro figli: se sono diventati di moda è soprattutto perché questi prodotti rispettano l’ambiente, essendo riciclabili oltre che realizzati in buona parte con fire naturali al 100 per cento. Ma intorno a questi pannolini vige ancora una certa confusione informativa: ecco perché l’apertura di una pannolinoteca a Napoli, sulla scia di esperienze simili in altre città d’Italia, oltretutto in un quartiere noto mediaticamente finora solo per la cronaca nera come Scampia, risulta una duplice buona notizia, in grado di aiutare le mamme ad orientarsi in questa scelta ecologica, in una periferia cittadina densamente popolata.
Cos’è esattamente una pannolinoteca? Si tratta di un luogo dove avere informazioni su vari aspetti legati alla maternità, dallo svezzamento all’allattamento al seno, passando per il trasporto dei neonati in fascia, ma soprattutto qui si possono provare gratuitamente i pannolini lavabili. L’idea è venuta a Stefania D’Andrea, mamma di una bimba di 4 anni e 4 mesi e di un bimbo di 21 mesi, che in collaborazione con l’associazione NonSoloCiripà ha dato il via a questa iniziativa: ‘Quando ho avuto la mia prima figlia ho cercato informazioni sui pannolini lavabili e ho trovato molta confusione, perciò l’idea di mettere a disposizione delle altre mamme e degli altri papà la mia esperienza e soprattutto dare a tutti la possibilità di fare una prova gratuita. Il pannolino lavabile, oltre a essere una scelta ecologica e salutare, è diventato anche un capo di abbigliamento sempre più trendy‘. Questi pannolini sono formati da una mutandina in microfibra e a contatto con la pelle del bambino c’è un velo di protezione, naturale e biodegradabile, per asportare le feci, più morbido e che non crea irritazione rispetto ai pannolini usa e getta. Tutto il resto è lavabile e riciclabile, e in commercio si trovano diversi modelli in varie fantasie e colori: per quanto dal punto di vista ambientale vi siano anche aspetti controversi, legati soprattutto allo spreco d’acqua, questi pannolini rappresentano un deciso passo avanti dal punto di visto dello smaltimento dei rifiuti, considerando che secondo varie statistiche un bambino ne consuma nei suoi primi tre anni di vita oltre 4mila.
Sebbene il costo iniziale sia maggiore, l’impatto anche dal punto di vista economico viene ammortizzato, e in fondo si tratta soltanto di un panno in più da lavare per la mamma, dichiarano le sostenitrici dei pannolini lavabili. ‘Come mamma ho dovuto affrontare tantissime difficoltà legate alla gravidanza e al puerperio, per questo oggi, con la mia associazione cerco di essere di supporto a futuri genitori e neo genitori. Di tanto in tanto cucio fasce portabebè per le amiche che me le chiedono ma non è un lavoro, lo faccio per diffondere la cultura del portare in fascia‘, dichiara ancora Stefania, che cerca di avvicinare alla maternità eco-friendly le tante donne che abitano a Scampia e dintorni, quartieri a torto considerati dai media unicamente per le notizie legate al mondo criminale, o per le fiction che vi si ispirano. Ecco perché risulta doppiamente significativo che un avamposto a suo modo di innovazione come questa pannolinoteca sorga nel quartiere dove Stefania vive, per insegnare uno stile di vita sempre più ecologico e ad impatto zero anche lì dove molti non lo riterrebbero possibile.
Per maggiori informazioni si può consultare la pagina Facebook ‘Cominciamo bene: buone pratiche per famiglie felici’, dove oltre alla pannolinoteca si possono frequentare corsi di accompagnamento alla nascita tenuti da due ostetriche, e corsi di massaggio infantile tenuti da un insegnante Aimi.