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Paola Perego, la conduttrice di Domenica In, è stata condannata: il fatto risale al 2006, quando conduceva Verissimo. Durante le indagini sulla morte del tredicenne Francesco Ferreri, gli indagati, poi scagionati, furono arrestati e la Perego li chiamò in diretta ‘bastardi’: secondo la Suprema Corte, sia lei che il cronista che li definì ‘assassini’, avrebbero superato ‘il limite della continenza’. Adesso la conduttrice dovrà risarcire i danni da diffamazione nei confronti dei cinque uomini, che poi furono resi liberi.
Guai in vista per Paola Perego: secondo la Cassazione, non si può invocare il diritto di cronaca, perché i termini utilizzati dalla presentatrice nei confronti di uomini allora solo indagati, e infatti poi scagionati, sono ‘gravemente infamanti e inutilmente umilianti’. Insomma secondo la Suprema Corte di tratta di un’aggressione verbale vera e propria quella che la conduttrice il 16 maggio 2006, durante la trasmissione che conduceva, ha usato nei confronti degli indagati per la storia di assassino di un ragazzino. A distanza di anni, la Cassazione ha condannato Paola Perego, a fini civili, ad un risarcimento nei confronti di quegli uomini. Inoltre allora la stessa conduttrice disse che sapeva che il direttore di Verissimo non voleva che la parola fosse pronunciata per cui era consapevole della gravità: ciò rende la sua situazione condannabile, anche perché induce a credere che l’indagato sia colpevole in una fase ancora di verifica dei fatti.
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