Paolo Bonolis: ‘Unioni civili? Meglio un figlio alle coppie gay che cresciuto da sette suore’

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Paolo Bonolis a Tagadà si espone sulle unioni civili e sulla contestatissima stepchild adoption: ‘I figli se possono vivere in una famiglia fatta da padre e madre che siano due donne o due uomini o un uomo e una donna cambia poco, sempre meglio che con sette suore, secondo me‘, la presa di posizione del conduttore indubbiamente destinata a far discutere, in un momento in cui si infiamma sulle unioni civili e sulla possibilità, per le coppie etero e gay, di adottare il figlio del compagno. E pensare che qualche tempo fa, Ciao Darwin 7, uno dei programmi di Bonolis, era finito nella bufera perché cercava persone omofobe e razziste

Unioni civili, cosa ne pensa Paolo Bonolis? Il conduttore, intervistato da Tiziana Panella a Tagadà su La7, parte ‘moderatamente’; premesso, su tutt’altro tema, che la politica è clientelare e che il governo italiano è governato da altri tre governi – finanza internazionale, Stati Uniti e Vaticano – interpellato sulle unioni civili, Bonolis spiega di ritenere che qualcuno cavalca la legge in maniera molto partigiana, nel senso che ognuno si racconta frammenti della legge per trovare appigli per la sua navigazione politica. Non è chiaro se si tratta di una bacchettata ai favorevoli o ai contrari della legge – d’altronde, ognuno tira un po’ la coperta dalla sua parte – ma Bonolis successivamente fa un passo avanti, sottolineando come i diritti civili dovrebbero essere uguali per tutti.

Il volto Mediaset aggiunge poi di non essersi mai posto il problema dell’omosessualità nella sua vita, che non si mai posto il problema dell’omosessualità in termini di giusto o sbagliato – così come non si è mai posto il problema se ci dovessero essere due molecole di ossigeno nell’acqua – in quanto ritiene l’omosessualità una cosa naturale che appartiene all’arcobaleno della vita.

Se a parole sul riconoscimento dei diritti alle coppie di fatto sono tutti d’accordo, molto più contestata è la stepchild adoption: il disegno di legge Cirinnà sulle unioni civili prevede l’adozione del figliastro – o, come ha suggerito l’Accademia della Crusca, del configlio – ossia la possibilità, per uno dei membri di una coppia, di essere riconosciuto come genitore del figlio, biologico o adottivo, del compagno; al centro delle polemiche, il fatto che questa legge prevedà l’eventualità anche per le coppie omosessuali.

E Bonolis sul tema è molto netto, sottolineando come, quanto riguarda i figli, se possono vivere in una famiglia fatta da padre e madre, che siano due donne o due uomini, o un uomo e una donna, cambia poco…. secondo lui, sempre meglio che con sette suore. Al telespettatore ‘medio’ di Bonolis, perlopiù anziani e famiglie, piacerà la presa di posizione? Di certo il conduttore mostra di saper scindere la sua vita professionale dalle convinzioni private… chapeau.

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