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Oggi non si parla d’altro che delle numerose gaffe di Paolo Ruffini ai David di Donatello 2014, l’attore e comico toscano scelto insieme alla gestante Anna Foglietta per presentare la cerimonia di consegna degli importanti premi cinematografici. Tra le ‘vittime’ dell’eccessiva verve di Ruffini nientemeno che la divina Sophia Loren, ma anche Marco Bellocchio, Paolo Virzì, Paolo Sorrentino e altri ancora.
Cominciamo proprio con la Loren, salita sul palco dei David per ritirare il premio speciale per la sua interpretazione nel film Voce Umana, che il conduttore ha accolto con la poco gradevole frase ‘Lei è sempre una topa meravigliosa‘, un complimento che ha suscitato imbarazzo in sala e forti critiche anche sui social network. La stessa attrice ha bacchettato il comico toscano rispondendogli ‘Ha detto proprio una bischerata. Lei parla un dialetto che io non conosco‘.
Le gaffe di Paolo Ruffini sono continuate con Marco Bellocchio (‘Con la retrospettiva al Moma finalmente è stato scoperto anche in America‘ ‘Veramente ero stato scoperto già da un pezzo‘ e ‘Che film farebbe sulla realtà di ora?‘ ‘Ma che domande fai?‘), con il suo conterraneo Paolo Virzì, vincitore del David per il miglior film con Il Capitale Umano, che gli ha consigliato di moderare il lessico, con Stefania Sandrelli, che si era completamente dimenticata di aver recitato con lui in La Prima Cosa Bella proprio di Virzì (erano madre e figlio), e con Valerio Mastandrea, che ha chiesto un applauso al pubblico ‘per un altro attore che ci ha provato e non c’è riuscito‘ e che gli ha rifilato la micidiale frecciata ‘cosa può cambiare un David? Nella carriera di un attore nulla, in quella di un conduttore tutto‘. Infine c’è stato un siparietto anche con Paolo Sorrentino, miglior regista per La Grande Bellezza, che alla domanda di Paolo Ruffini su quale fosse il compito di un distributore (nello specifico Andrea Occhipinti della Lucky Red), lo ha fulminato dicendogli che semplicemente ‘mette i film nei cinema e la gente li va a vedere‘.
Insomma, una gaffe dietro l’altra, anche se non è mancato chi ha apprezzato le uscite di Ruffini, che hanno per lo meno avuto il merito di rallegrare una serata altrimenti ridotta a semplice (e noioso) cerimoniale di premiazione.
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