Prima l’ospitata a Sanremo 2017 in coppia con Amara e poi l’uscita del nuovo album: Paolo Vallesi, uno dei pochi cantautori italiani ad aver avuto successo anche all’estero, è tornato in grande stile sulla scena musicale con un progetto discografico molto interessante, dal titolo ‘Un filo senza fine‘ (nei negozi dallo scorso 12 febbraio), che contiene cinque brani inediti, una cover di Ivano Fossati e tre vecchi successi rivisitati in chiave sinfonica. In attesa che parta il tour, abbiamo parlato con Paolo Vallesi per farci raccontare quella che lui stesso ha definito una ‘ritrovata energia’.
Ciao Paolo: il nuovo album si intitola ‘Un filo senza fine’: qual è il significato di questo titolo e dell’intero progetto?
Ho voluto che l’album si chiamasse così perché descrive un percorso musicale dalle molte sfaccettature: ci sono i brani inediti che rappresentano il mio presente, i brani del mio repertorio storico che sono stati completamente riarrangiati con l’orchestra sinfonica e che rappresentano il mio passato, mentre verso la fine del disco ci sono alcune canzoni quasi pianoforte e voce, molto intime, che forse rappresentano il mio futuro. Quindi ‘Un filo senza fine’ perché vorrei che la musica fosse proprio questo: un filo che non finisca mai, a prescindere che si possa suonare e cantare per tantissime persone o per pochi amici.
Hai accennato ai tre grandi classici della tua discografia, ‘La forza della vita’, ‘Le persone inutili’ e ‘Grande’, che nell’album riproponi in un nuovo arrangiamento con l’orchestra sinfonica. Quanto ti inorgoglisce vedere questi tuoi pezzi storici riadattati in veste orchestrale?
Tantissimo, anche perché sono orchestrazioni veramente stupende che sembra quasi di ascoltare Morricone, del resto abbiamo usato la stessa Sinfonietta che suona con il Maestro. È stato fatto un ottimo lavoro e per un cantante pop è davvero una grande soddisfazione poter cantare con una simile orchestrazione. Soprattutto ‘La forza della vita’ e ‘Le persone inutili’ è come se fossero state portate da un’altra parte, sembrano due canzoni nuove.
Invece tra gli inediti abbiamo apprezzato soprattutto la title track ‘Un file senza fine’, che secondo noi ha un gran bel ritornello radiofonico alla Vallesi old style, e ‘In questo mondo’, un brano dal sound molto moderno. Sei anche tu dello stesso parere?
Quando parlavo delle molte sfaccettature dell’album intendevo proprio questo: i due brani citati appartengono alla parte ‘elettronica’ del disco e sono canzoni che adoro perché hanno un sound che si combina molto bene con la mia voce. Ma allo stesso tempo ci sono altri pezzi come per esempio ‘I miei silenzi’, che amo molto per una questione intima, completamente diversi e molto più soft. Però anche io ascolto più volentieri i brani più ritmati, a volume alto.
Recentemente ti abbiamo visto ospite al Festival di Sanremo 2017 dove in coppia con Amara hai cantato ‘Pace’, altro inedito dell’album che avevate presentato invano alle selezioni. È stata più forte la delusione per l’esclusione dalla gara o la soddisfazione per esservi comunque esibiti all’Ariston?
Le due cose si sono compensate, perché fino al pomeriggio di quel lunedì (quando è stata annunciata la lista dei Big, ndr) pensavamo di essere in gara, poi verso le 17 ho ricevuto un messaggio da Carlo Conti, che è stato carino a far questo, con il quale mi comunicava in anticipo l’esclusione perché non voleva che lo venissi a sapere direttamente dalla TV. In quel momento sicuramente c’è stata delusione, ma in seguito Carlo mi ha fatto sapere che la canzone aveva un significato importante e che avrebbe fatto di tutto per farci esibire al Festival. Poi, su come viene composto il cast di Sanremo, è un mistero tutto italiano che non sarà mai risolto e che non voglio risolvere… Comunque la partecipazione alla serata finale ha sicuramente compensato la delusione per l’esclusione dai Big.
Com’è nata la collaborazione artistica con Amara?
Ci siamo conosciuti a giugno durante un concerto di beneficenza a Prato. Io già la stimavo perché l’avevo vista a Sanremo Giovani e mi era piaciuta tantissimo, ma fino a quel momento non l’avevo mai incontrata. Mi sono avvicinato a lei per salutarla, abbiamo iniziato un po’ a chiacchierare e si è creata subito una simpatia reciproca, tanto che siamo rimasti a parlare di musica fino alle 4 del mattino. Una volta diventati amici ci è poi sembrato quasi naturale collaborare insieme: ‘Pace’ è nata come una scommessa ma mi pare che abbia decisamente funzionato.
GUARDA L’ESIBIZIONE DI PAOLO VALLESI E AMARA A SANREMO 2017 CON ‘PACE’
La tua discografia è caratterizzata da un lunghissimo periodo di pausa: ben 16 anni, dal 1999 al 2015, senza pubblicare un solo album di inediti, anche se in realtà non sei mai stato fermo e hai fatto parecchie altre cose. Adesso invece in tre anni ne hai pubblicati due. E’ cambiato qualcosa o è scattata una nuova scintilla?
Effettivamente non mi sono mai fermato del tutto, perché ho sempre fatto molti live, poi ho prodotto dischi e fatto altre cose. Invece un album di inediti non rientrava più tra le mie priorità, forse perché mi ero abituato ai fasti del passato e non avevo tanta voglia di confrontarmi con l’attuale mercato discografico, anche se nel corso degli anni ho comunque pubblicato qualche brano digitale. Adesso invece con questo album ho ritrovato una rinnovata energia e una rinnovata voglia di fare e di confrontarmi, per cui stavolta non passeranno altri cinque o sei anni prima di fare un nuovo disco, anche se per la verità non sono mai stato troppo prolifico.
Ci fai il nome di due o tre cantanti giovani che ti piacciono particolarmente e che secondo te sono da seguire?
Ho apprezzato moltissimo l’album di Brunori Sas, e anche se non si può considerare un giovane alle prime armi sono molto felice che tutto il mondo della musica si sia accorto di Ermal Meta, che conosco e apprezzo sia come persona che come autore e cantautore e si merita tutto il successo che sta finalmente avendo.
Ultima domanda: quanto dovranno aspettare i tuoi fan per vederti nuovamente dal vivo?
Adesso con Amara stiamo programmando 8 concerti da fare in spazi intimi tra aprile e maggio. Poi da metà giugno andremo avanti per tutta l’estate, non solo in Italia ma anche Spagna, Stati Uniti e Canada e gireremo fino a quando avremo benzina nelle gambe!
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