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Quali sono i film più belli di Paolo Villaggio? Dopo la scomparsa del grande attore è difficile stilare una classifica visto che ognuno ha un film del cuore e gusti personali da soddisfare, ma dopo il salto proveremo a fare la sintesi dei film più celebri e più belli di un attore che non era ‘solo’ il ragionier Fantozzi. Villaggio aveva infatti recitato anche con registi del calibro di Mario Monicelli, Ermanno Olmi e Federico Fellini, ottenendo anche premi prestigiosi.
Paolo Villaggio è morto a Roma il 3 luglio 2017: nato il 30 dicembre del 1932 a Genova, non è stato solo ragioner Ugo Fantozzi e il professor Kranz, ma anche attore per registi di prestigio e scrittore, sceneggiatore e doppiatore. Ecco, secondo Nanopress, i film più belli di Paolo Villaggio.
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Fantozzi, regia di Luciano Salce (1975)
Primo capitolo di quella che diventerà una saga leggendaria, Fantozzi è un personaggio unico divenuto simbolo del ceto medio italiano degli anni settanta: un impiegato infelice e sfigato che deve dividersi tra lavoro e vita privata. Nato come personaggio letterario per descrivere le bassezze della società italiana dell’epoca, Fantozzi deve la sua popolarità al cinema e all’interpretazione di Paolo Villaggio.
Fracchia la belva umana, regia di Neri Parenti (1981)
Se tutti lo conoscono come Fantozzi, altro personaggio famoso (e pellicola da annoverare tra i film più belli di Paolo Villaggio) è Fracchia la belva umana, in cui il personaggio apparso per la prima volta in tv nel ruolo di un impiegato single e sfortunato ha un ‘gemello’ serial killer noto come La Belva Umana. Da segnalare anche Fracchia contro Dracula, pellicola sempre di Neri Parenti del 1985, che non è un sequel del primo film.
Grandi magazzini, regia di Castellano e Pipolo (1986)
Film corale con molti attori del panorama comico (cinema e tv) dell’epoca, non è un capolavoro in senso stretto ma di sicuro è tra i film più belli di Paolo Villaggio, come certifica anche il fatto che venga riproposto a ogni piè sospinto. Villaggio partecipa con Gigi Reder, già sua spalla in Fantozzi, e quelli che avrebbero dovuto essere due taccheggiatori diventarono – per intuizione di Villaggio che aveva visto uno spezzone dell’uomo robot a Pronto, Raffaella? – due truffatori che tentano di rifilare un robot intelligente al direttore marketing Ugo Bologna.
La voce della Luna, regia di Federico Fellini (1989)
Miglior attore protagonista ai David di Donatello, Paolo Villaggio è il prefetto Gonnella, paranoico che vede complotti ovunque. Il film, diretto da Federico Fellini, è ispirato al romanzo Il poema dei lunatici di Ermanno Cavazzoni ed è stato presentato fuori concorso al 43º Festival di Cannes.
Io Speriamo che me la cavo, regia di Lina Wertmuller (1992)
Tratto dall’omonimo libro di Marcello D’Orta, il film vede protagonista Paolo Villaggio nel ruolo del maestro Marco Tullio Sperelli, alle prese (dopo uno scambio di paese) con una scuola a dir poco problematica.
Denti, regia di Gabriele Salvatores (2000)
In questo film di Gabriele Salvatores, Paolo Villaggio è uno dei dentisti, il dottor Cagnano, con cui ha a che fare il protagonista, interpretato da Sergio Rubini.
Tutto tutto niente niente, di Giulio Manfredonia (2012)
Ultima prova cinematografica di Paolo Villaggio (che in realtà apparirà, a questo punto in maniera postuma, anche nel film di Valerio Zanoli Viva gli sposi), nella pellicola che vede protagonista Antonio Albanese l’attore è un ‘finto’ Presidente del Consiglio, un vecchio grasso e che non parla e pensa solo a mangiare.
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