Oggi c’è stata la tradizionale veglia pasquale dove Papa Francesco a San Pietro ha toccato diversi argomenti.
Bergoglio ha esortato i fedeli a ricordare quello che ha definito come il primo amore, ovvero il proprio luogo di risurrezione interiore, per non farsi scoraggiare dal male che abbiamo intorno. Quest’ultimo è stato identificato nel conflitto in corso, giudicato come uno dei peggiori mali dell’umanità negli ultimi anni. Ancora, il pontefice per cui siamo stati in apprensione nell’ultimo periodo e che invece oggi abbiamo visto sereno, ha chiesto di guardare con fiducia al futuro. Riassumiamo le sue parole in questa giornata importantissima che segna il suo ritorno fra i fedeli.
C’era grande attesa per la veglia pasquale di oggi, in cui Papa Francesco ha parlato a una folla immensa di fedeli che si apprestano ad accogliere la Pasqua e per farlo hanno voluto salutare il pontefice che sta attraversando fra l’altro un periodo molto difficile dal punto di vista della salute.
Poco fa infatti è stato dimesso dall’ospedale Gemelli dove si trovava per un affaticamento respiratorio, adesso i medici riferiscono che si è ripreso molto bene e mentre in Vaticano già era pronto un piano sostitutivo per celebrare gli eventi pasquali, tutti sono stati felici di sapere che invece non ce n’era bisogno perché Papa Francesco sarebbe tornato, sebbene affiancato da alcuni cardinali per le funzioni in piedi, poiché la gonalgia al ginocchio non gli permetteva di farlo.
Oggi Bergoglio ha iniziato il rito con la benedizione del fuoco come prevede la tradizione, poi ha preparato il cero pasquale nell’atrio della basilica vaticana. Sulla sua sedia a rotelle ha successivamente raggiunto in processione l’altare fra tantissime candele accese che offrivano uno scenario magnifico, inizialmente in penombra e poi perfettamente illuminato. In sottofondo il canto “Lumen Christi”, tutto ciò per simboleggiare la resurrezione di Gesù Cristo.
È stato bellissimo vedere tutto ciò e i fedeli che erano presenti lo hanno confermato emozionati ai giornalisti che hanno raccolto le impressioni su questa giornata che segna in modo importante il periodo pasquale.
Tutti sono stati felici di vedere che il Papa era presente per salutare i fedeli che sempre gli sono stati vicini. Nel suo discorso molto coinvolgente ha toccato diversi argomenti importanti.
Fra le prime cose, Papa Francesco non ha dimenticato di ricordare il conflitto in Ucraina, argomento che gli sta molto a cuore. In diverse occasioni nei suoi discorsi alla folla di San Pietro ha chiesto più volte di pregare e ha chiesto ai potenti di negoziare per una pace duratura, per questo anche se c’è molto rispetto da parte di Putin, il presidente della Federazione non va molto d’accordo con il pontefice perché come tutti si dimostra solo pro Ucraina senza guardare dal lato russo.
“dobbiamo cercare di superare il senso di impotenza e scoraggiamento che si prova davanti al male, ai conflitti che generano lacerazioni difficili da risanare, all’indifferenza, alla corruzione, all’ingiustizia, alla guerra”.
Bergoglio è consapevole che il momento non è dei migliori, anzi il contrario, però come Cristo è risorto in questo periodo, anche noi dobbiamo guardare alla nostra resurrezione interiore per guardare con fiducia al futuro.
Un bell’esempio quello offerto dal Papa, che ha detto che come le donne che erano in visita alla tomba di Cristo pensavano che fosse morto e invece era risorto, anche noi dobbiamo allontanare quello che c’è di negativo e cambiare la sensazione del non potercela più fare con la consapevolezza che è ancora possibile costruirsi un futuro roseo.
“a volte ci sentiamo impotenti come quelle donne davanti alla tomba ma non dobbiamo indugiare sui nostri perché, piuttosto darci da fare per migliorare la situazione”.
La Pasqua del Signore, ha ricordato il pontefice, ci spinge ad andare avanti e ad allontanare il senso di sconfitta.
“cristo è risorto e ha cambiato la direzione della storia”.
Sebbene il Papa abbia sottolineato in diversi passaggi che non bisogna farsi influenzare dal passato in maniera negativa, ha anche detto che la memoria è importante per proseguire un buon cammino fatto di speranza.
Bisogna poi non dimenticare il primo amore, ovvero la prima volta che ci siamo davvero sentiti uniti a Dio. Ricordare quell’esperienza, che per ognuno è diversa, ci aiuterà a nutrire la nostra fede, anche con la preghiera. Ciascuno di noi conosce il suo luogo di resurrezione interiore e solo quando ci discostiamo da quel primo incontro con il Risorto, si deposita polvere sul cuore e arriva al tristezza.
Parole molto belle quelle del pontefice, che arrivano nella celebrazione culmine della Settimana Santa. Al termine del suo discorso ha invitato a far rotolare via massi della delusione e della sfiducia, come quello del sepolcro che ha rivelato a tutti che Gesù era tornato.
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