Parole che fanno riflettere quelle dette dal Santo Padre. Da Pontefice e pastore quale è, Papa Francesco ha voluto mettere in guardia sacerdoti e suore da un pericolo che, ogni giorno, corre loro vicino.
Fare attenzione a come usano i cellulari perché “il diavolo entra lì” – ha detto il Papa.
Chi di noi non ha mai visto un sacerdote che non usi il cellulare. Certo: lo usano per comunicare fra di loro, ma anche con i fedeli, nell’esercizio delle loro funzioni e della loro missione evangelica. Stessa cosa per le suore. E quanti sono i sacerdoti, le suore, gli ordini religiosi che sono sui social, sul web…insomma: la tecnologia è entrata, anche a far parte del mondo della Chiesa.
E questo è un bene perché vuol dire che la Chiesa è al passo con i tempi, che utilizza anche questi mezzi per stare ed essere vicino ai giovani, ma anche a quelli che sembrano più lontani dal credo.
Ma, come ogni cosa utile e necessaria, deve esser usata con la dovuta parsimonia ed attenzione. E questo lo sa bene anche il Santo Padre che, da guida e pastore, cerca di “educare” sacerdoti, seminaristi e suore ad un uso consapevole dei mezzi tecnologici.
C’è in particolare un “vizio” dal quale il Papa chiede massima attenzione: quello della pornografia digitale. Ed avverte, specie, i seminaristi che sono i più giovani e si stanno plasmando e formando per diventare futuri sacerdoti.
Papa Francesco avverte, però, che questo vizio (come lui stesso l’ha chiamato) non è da soli seminaristi. Ci sono anche sacerdoti, anime consacrate e suore che vi incappano. Non solo i laici, ma anche i consacrati. E Francesco parla chiaro: “Il diavolo entra da lì” – dice.
E non parla solo della pornografia che, purtroppo, vede protagonisti i bambini e gli abusi su loro commessi (che lo stesso Papa Francesco definisce una “vera degenerazione”) ma della pornografia in generale, puntando l’attenzione su come, anche sacerdoti e suore cadano in questo.
Parole che il Pontefice ha espresso ad un incontro proprio con i seminaristi che studiano a Roma, lo scorso 24 ottobre. Ma perché il Papa ha deciso di affrontare un argomento così particolare? Il tutto è partito dalla risposta alla domanda di un seminarista che gli chiedeva il giusto modo di comportarsi con i social e, in generale, con il mondo digitale.
Francesco non ha usato mezzi termini: ha risposto che sono mezzi che si devono usare, perché “rappresentano il progresso della scienza” e servono per progredire nella vita. Ma ha anche aggiunto che è necessario prestare molta attenzione e, anche, a non perdere troppo tempo, a volte anche prezioso, con essi.
E soprattutto a non usarli come mezzo e strumento per la pornografia digitale. Papa Francesco educa i suoi seminaristi, cerca di farli riflettere se mai abbiano avuto esperienze e tentazioni di questo tipo, e aggiunge una frase particolare, ovvero quella che un cuore puro “non può ricevere informazioni pornografiche”.
Questo perché tutto ciò indebolisce, come spiega il Pontefice, la vita sacerdotale e permette al demonio di entrare direttamente da lì nel cuore di chi si sta formando per diventare sacerdote.
Papa Francesco conclude, poi, spiegando che ha preferito entrare nel dettaglio di questo argomento perché è una realtà che tocca, purtroppo, anche sacerdoti, suore e consacrati.
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