C’è grande attesa per la visita di Papa Francesco in Mongolia, giovedì. Resterà nel Paese nel cuore dell’Asia fino a 4 settembre.
L’incontro è molto atteso e sarà un’occasione per abbracciare una Chiesa che non è molto grande nei numeri ma che comunque è molto attiva, vivace nella fede e con un grande cuore caritatevole. Questi i concetti espressi dal pontefice a pochi giorni dalla partenza. Dopo il consueto appuntamento domenicale dell’Angelus da piazza San Pietro a Roma, è stato lo stesso Bergoglio a parlare del viaggio durante i saluti finali, definendo questa molto desiderata e parlando dei mongoli come un popolo nobile e molto religioso da sempre.
Giovedì Papa Francesco sarà in Mongolia, nell’ambito di una visita molto desiderata dallo stesso pontefice, che avrà l’occasione di incontrare un popolo dalla cultura religiosa molto ricca.
“Arrivo come il fratello di tutti per incontrare un popolo saggio. Sarà l’occasione per abbracciare una Chiesa dai piccoli numeri ma grande nella carità e vivace nella fede” ha detto affacciato al balcone su piazza San Pietro dove ieri, da poco si era concluso l’Angelus domenicale.
Durante i saluti al termine della preghiera ha parlato ai fedeli che si sono riversati in piazza per ascoltare le sue parole e ricevere la benedizione. Francesco guarda all’imminente partenza per il Paese nel cuore dell’Asia, dove sarà dal 31 agosto al 4 settembre, con molta gioia e attesa.
In quei giorni il pontefice avrà modo di avvicinarsi al popolo, specialmente nel contesto di un incontro ecumenico e interreligioso, previsto all’Hun Theatre per il giorno prima del ritorno in Italia.
Durante i saluti di ieri Bergoglio si è rivolto anche ai mongoli, dicendosi felice del viaggio e desideroso di incontrarli in qualità di fratello di tutti. Ha poi ringraziato le autorità locali per l’invito e tutti coloro che stanno lavorando nella parte organizzativa del viaggio.
Questa visita è importantissima non solo per il pontefice ma a livello mondiale perché si tratta della prima di un Papa nel paese dell’Asia centro-orientale. Qui da giorni arrivano commenti di apprezzamento per questo viaggio, intanto ci si prepara al meglio per accogliere l’ospite speciale.
Le prime belle parole sono arrivate dalla Ong Aifo (Associazione Italiana Amici di Raoul Follereau) che si occupa di Cooperazione Internazionale allo Sviluppo, realizzando iniziative socio – sanitarie per i diritti umani e per lo sviluppo inclusivo. In particolare, l’ente è presente in Mongolia da circa 30 anni con progetti di riabilitazione per i disabili.
Per Aifo l’arrivo di Bergoglio è importantissimo perché “Conferma la possibilità di condivisione dei valori di inclusione e fratellanza anche in un Paese così lontano e diverso dall’Italia”. A parlare è la responsabile dei progetti dell’Ong, Francesca Ortali, intervistata da Radio Vaticana, dove ha anche parlato delle origini dell’associazione.
“Negli anni Novanta Enrico Pupulin dell’Oms incontrò un medico mongolo e da lì nacque l’idea di iniziate un progetto di riabilitazione su base comunitaria per i disabili in questo Paese. Fu proprio l’Oms a volerlo, così abbiamo iniziato a formare uno staff medico coinvolgendo l’amministrazione pubblica locale, le associazioni delle persone disabili e i centri di vita indipendente. Poi ci sono state tante iniziative”.
Grazie ad Aifo la Mongolia è più inclusiva, questo è un traguardo molto importante in un Paese che comunque ha molte complessità ed è così vasto che il sistema sanitario – che non ha un’organizzazione eccellente – non riesce a intervenire prontamente in ogni situazione emergenziale. Per questo ci sono tante disabilità ma noi lavoriamo ogni giorno per coprire tali falle e non far sentire sole le persone, anche attraverso incontri in cui insegniamo ai genitori come stare vicino ai bambini con disabilità. “È bellissimo leggere negli occhi di queste persone la consapevolezza di non essere soli, con i nostri specialisti stiamo facendo un lavoro importante”.
In queste ore circola una bellissima foto con una parte delle persone seguite dall’Ong inclusiva e proprio riprendendo le parole di Bergoglio che si è definito il fratello di tutti, la responsabile ha parlato dell’importanza del concetto di fratellanza ma soprattutto i inclusione, fondamentali per questo popolo vastissimo e con una copertura sanitaria difficile.
La visita di Papa Franceso in territorio mongolo è attesa quindi da questi volontari ma anche molto dalle autorità e dal popolo. Sicuramente non mancheranno incontri da vicino con i cittadini di questa associazione e anche con tutti gli altri. Attendiamo dunque l’ultimo giorno del mese per seguire l’arrivo del pontefice.
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