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Papa Francesco, al termine dell’udienza generale in piazza San Pietro, ha espresso la sua “profonda vicinanza spirituale alle comunità cristiane duramente colpite da un’assurda violenza che non accenna a fermarsi“. Lo riparta Radio Vaticana che sottolinea che il Pontefice ha affermato di seguire le loro “drammatiche vicende” con “grande trepidazione“. “Incoraggio i pastori e i fedeli tutti ad essere forti e saldi nella speranza“, ha aggiunto il Papa, rivolgendosi poi a “quanti hanno responsabilità politiche a livello locale e internazionale, come pure a tutte le persone di buona volontà, affinché si intraprenda una vasta mobilitazione di coscienze in favore dei cristiani perseguitati. Essi hanno il diritto – ha concluso Francesco – di ritrovare nei propri Paesi sicurezza e serenità, professando liberamente la nostra fede“.
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“Deve essere sempre viva la consapevolezza che non si è vescovi, sacerdoti o diaconi perché si è più intelligenti, più bravi e migliori degli altri, ma solo in forza di un dono, un dono d’amore elargito da Dio, nella potenza del suo Spirito, per il bene del suo popolo” – ha detto papa Francesco, secondo quanto riporta Radio Vaticana. “Un Pastore che è cosciente che il proprio ministero scaturisce unicamente dalla misericordia e dal cuore di Dio non potrà mai assumere un atteggiamento autoritario, come se tutti fossero ai suoi piedi e la comunità fosse la sua proprietà, il suo regno personale“, ha aggiunto il Pontefice.
“Guai se un vescovo, un sacerdote o un diacono pensassero di sapere tutto, di avere sempre la risposta giusta per ogni cosa e di non avere bisogno di nessuno. Al contrario, la coscienza di essere lui per primo oggetto della misericordia e della compassione di Dio deve portare un ministro della Chiesa ad essere sempre umile e comprensivo nei confronti degli altri“, ha spiegato il Santo Padre. Al momento dei saluti ai pellegrini giunti in Piazza San Pietro nonostante il maltempo, il Pontefice ha ricordato in particolare gli ammalati, più di 200, che hanno seguito l’udienza dall’Aula Paolo VI e che aveva incontrato prima di recarsi in Piazza San Pietro. Dal Papa anche un sentito pensiero per le famiglie delle vittime di incidenti stradali e di persone scomparse. Francesco ha inoltre ringraziato le suore scalabriniane per il loro impegno con migranti e rifugiati. Dal Papa infine un saluto alle Carmelitane missionarie di Santa Teresa di Gesù Bambino e agli studenti e docenti della Facoltà di Scienze della Comunicazione Sociale dell’Università Pontificia Salesiana, in occasione del 25.mo anniversario di fondazione.