Il Santo Padre oggi in Piazza San Pietro ha preso le difese di San Giovanni Paolo II. Papa Francesco ha voluto ricordarlo spazzando via le voci circolate ultimamente in merito alla vicenda di Emanuela Orlandi. A scatenare le polemiche, le parole del fratello Pietro alla trasmissione Di Martedì su La7.
Le parole di Pietro Orlandi hanno scatenato la reazione indignata di molti. Il fratello di Emanuela, 15enne scomparsa nel nulla 40 anni fa, è tornato sulla vicenda di recente a Di Martedì su La7, e ha fatto delle dichiarazioni piuttosto pesanti su Giovanni Paolo II, all’epoca della sparizione di Emanuela Capo della Chiesa cattolica. Oggi Papa Francesco durante il Regina Coeli ha voluto difenderlo, rimandando al mittente le illazioni.
Oggi in Piazza San Pietro Papa Francesco si è schierato apertamente dalla parte di Giovanni Paolo II, parlando alla folla radunatasi per il Regina Coeli: “Certo di interpretare i sentimenti dei fedeli di tutto il mondo, rivolgo un pensiero grato alla memoria di San Giovanni Paolo II, in questi giorni oggetto di illazioni offensive e infondate”.
Le parole del Santo Padre arrivano in seguito a quelle pronunciate da Pietro Orlandi, fratello di Emanuela, la 15enne scomparsa nell’ormai lontano 1983 e mai più ritrovata. L’uomo, ospite della trasmissione Di Martedì su La7, aveva dichiarato che “ogni tanto usciva di sera e andava in giro con due suoi amici polacchi. Secondo qualcuno non andava certo a benedire delle case”.
Dichiarazioni che hanno suscitato un vespaio, visto che proprio a gennaio lo stesso Vaticano, per volere di Papa Francesco, aveva richiesto la riapertura delle indagini sulla vicenda di Emanuela Orlandi, affidando le indagini al promotore per la giustizia vaticana Alessandro Diddi.
Proprio quest’ultimo, ieri, ha convocato la legale della famiglia Orlandi, Laura Sgrò, chiedendole di fare i nomi delle persone che avrebbero raccontato di presunte abitudini di Giovanni Paolo II, ma l’avvocato avrebbe tirato in ballo il segreto professionale.
“Quanto leggo è una pressione su di me a violare la deontologia professionale cui sono tenuta e a cui non intendo, in alcun modo, derogare” ha spiegato la professionista.
La legale ha quindi voluto smentire con decisione ogni intento diffamatorio da parte del suo assistito: “Pietro Orlandi non ha mai accusato di nulla Sua Santità di Giovanni Paolo II e nessuna persona che io rappresento lo ha mai fatto. Ha chiesto approfondimenti su fatti a lui riferiti”.
Le parole di Orlandi hanno tuttavia scatenato un putiferio in Vaticano, soprattutto tra i sostenitori della buona fede di Giovanni Paolo II che per primo, durante un Angelus, aveva parlato di sequestro della 15enne.
Tra essi, anche il cardinale Stanislaw Dziwisz, arcivescovo di Cracovia ed ex segretario personale proprio del Pontefice polacco, che non ha esitato a definire “ignobili e avventatissime” le parole del fratello di Emanuela, ritenendo criminale lucrare sul crimine subito dalla famiglia vaticana, con “farneticazioni incontrollabili”.
Pietro Orlandi non ha mancato di replicare a sua volta all’accusa di non aver voluto fornire alcuna indicazione o nome, spiegando con un post su Facebook di aver fornito, anzi, una lista lunghissima di nominativi. L’avvocato Sgrò, ha voluto anche sottolineare come “Abbia chiesto solo che la ricerca della verità non abbiamo condizionamenti”.
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