Papa Francesco compleanno, auguri da tutto il mondo: due anni di Pontificato tra rivoluzioni e semplicità

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Papa Francesco compie 79 anni (è nato a Bueno Aires il 17 dicembre 1936) e da tutto il mondo giungono gli auguri, per vie istituzionali e tramite il web, in un tam tam mediatico che racconta l’affetto per il Santo Padre in tutto il mondo. Da Twitter, associazioni, vip e semplici fedeli hanno inviato il loro messaggio di auguri sul profilo ufficiale. In piazza San Pietro, al termine dell’udienza generale del mercoledì, la folla di fedeli ha intonato un festoso “Tanti auguri a te” che Papa Francesco ha ascoltato commosso e sorridente: poi, un piccolo concertino con gli auguri in spagnolo. Papa Bergoglio si è trattenuto con i musicisti qualche minuto per ringraziarli e ha abbracciato i componenti del gruppo uno a uno. Nella giornata del suo compleanno sono attese tante iniziative, formali e non, per fare gli auguri a uno dei Papi più amati dalla gente.

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Il 13 marzo di quest’anno Papa Francesco ha compiuto 2 anni di Pontificato, anni che sono trascorsi all’insegna di una Chiesa basata sulla semplicità, che vuole essere più vicina alla gente. In vari modi il Pontefice ha portato avanti questo atteggiamento, per far passare a tutti gli effetti questo messaggio. Ha usato un linguaggio semplice e immediato e discorsi non preparati, per riuscire ad arrivare direttamente alla gente. Era il 13 marzo 2013 quando Bergoglio diventò il primo Pontefice proveniente dall’America Latina, il primo Papa dell’ordine dei gesuiti. Papa Francesco è stato il protagonista anche di una serie di “rivoluzioni” e non ha trascurato di affrontare temi fondamentali, come la famiglia e la missione della Chiesa.

Papa Bergoglio si è distinto per i suoi contatti diretti con i fedeli, un Papa che non ha trascurato di fermarsi accanto alla gente, per dare baci e benedizioni ai bambini. Un contatto diretto, che ha colpito fin da subito, un modo di esprimersi facile ed immediato, ma che risulta assolutamente efficace.

Le riforme e i messaggi rivoluzionari

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I due anni di Papa Francesco sono passati tra riforme e messaggi che spesso sono andati anche controcorrente. Basti pensare ad alcuni di essi, come quello che ha affermato “I cattolici facciano figli ma non come conigli”. Con queste parole il Papa ha inteso rispondere ad una domanda sulla contraccezione. In questi due anni il Pontefice ha operato anche una presa di posizione contro la pedofilia e ha ribadito che non c’è posto nel ministero per coloro che abusano dei minori. Ha incontrato alcune vittime degli abusi e ha istituito una commissione apposita, per procedere in maniera più precisa alla protezione dei minori.

Ha indetto un sinodo straordinario, affrontando tutti i temi legati alla famiglia, anche quelli che appaiono più scottanti, come, per esempio, i divorziati risposati, le coppie gay, la violenza sulle donne e sui bambini e la povertà. Il Papa ha portato avanti anche una riforma della Curia con la creazione di nuove norme. Un lavoro compiuto con molta diligenza, che vuole arrivare ad una vera e propria riforma della Chiesa a tutti i livelli, compresi i vertici, gli uffici, le persone e le soluzioni.

Il linguaggio

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La forza del Pontificato di Papa Bergoglio si è basata anche sull’uso del suo linguaggio molto particolare, a metà tra l’italiano e lo spagnolo, fatto di alcuni neologismi, che hanno l’obiettivo di arrivare direttamente alla coscienza di chi ascolta. Il Papa ha usato termini come “mafiarsi”, “orfanezza”, “martalismo” (quest’ultimo per definire l’eccessiva operosità).

E non dobbiamo dimenticare la scelta del Pontefice di utilizzare un mezzo di comunicazione inusuale per un Papa. Papa Francesco ha usato spesso Twitter per comunicare, postando dei messaggi sul social network, che hanno colpito l’attenzione. Su Twitter, attraverso il profilo @Pontifex, Papa Francesco ha 10 milioni di seguaci. Molti sono stati gli hashtag creati per specifiche occasioni, come quelli che hanno invitato alla preghiera per la Siria, per i cristiani, per la pace e quelli usati per ricordare la strage di Charlie Hebdo.

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