“Amen, Francesco risponde” è un documentario di 83 minuti risultato di una serie di incontri che Papa Francesco ha avuto con un gruppo di giovani del quartiere “Pigneto” di Roma. Al centro del dialogo anche il sesso, la masturbazione e il rapporto con il mondo Lgbt.
“Amen, Papa Francesco risponde” è il titolo italiano del documentario di produzione spagnola “Amén: Francisco responde“. Uno speciale, da oggi disponibile sulla piattaforma Disney+, la cui produzione è stata affidata a Jordi Évole e Màrius Sanchez.
Papa Francesco, nel corso di una serie di incontri con dieci giovani di età, origini e vissuti molto differenti tra loro, affronta tematiche tanto attuali quanto scomode per il mondo cattolico. Dal sesso alla pornografia, passando per i rapporti con il mondo Lgbt e l’apertura della Chiesa alla diversità sia sessuale che di genere.
Dal sesso ai rapporti con il mondo Lgbt
Il sesso viene definito dal Pontefice come “una delle cose belle donate da Dio”.
Al centro del dialogo anche i delicati temi della pornografia e della masturbazione. Stando a quanto si legge su L’Osservatore Romano, un quotidiano edito nel Vaticano, il Pontefice afferma “Chi è dipendente dalla pornografia è come se fosse dipendente da una droga che lo mantiene a un livello che non lo lascia crescere”.
Quanto alla masturbazione Bergoglio dichiara “Il sesso è una delle cose belle che Dio ha dato alla persona umana. Esprimersi sessualmente è una ricchezza. Allora tutto ciò che sminuisce la reale espressione sessuale sminuisce anche te, e impoverisce questa ricchezza in te. Il sesso ha una sua dinamica, ha una sua ragion d’essere. L’espressione dell’amore è probabilmente il punto centrale dell’attività sessuale”. Allora, prosegue, tutto ciò che “lo trascina da un’altra parte e che te lo toglie da quella direzione ti sminuisce l’attività sessuale”.
Non manca una riflessione in merito ai rapporti tra la Chiesa cattolica e il mondo Lgbt. Una giovane di origine spagnola, di nome Celia, dopo essersi presentata come cristiana e persona “non binaria” chiede sl Pontefice se ne conosca il vero significato. Nonostante il Papa annuisca la ragazza chiarisce che una persona “non binaria” è colei che “non è né uomo né donna, o, quantomeno, non del tutto né tutto il tempo”.
Poi domanda se nel mondo cattolico possa esserci spazio per la diversità sessuale, e ancora prima per quella di genere. Il Pontefice risponde: “Ogni persona è figlia di Dio, ogni persona. Dio non rifiuta nessuno, Dio è padre. E io non ho diritto a cacciare nessuno dalla Chiesa. Non solo, il mio dovere è di accogliere sempre. La Chiesa non può chiudere la porta a nessuno. A nessuno”.
A questo punto Bergoglio ammonisce tutti coloro che, appellandosi alle sacre scritture cristiane, bandiscono il mondo Lgbt dalla comunità cristiana affermando “Queste persone sono infiltrati che approfittano della Chiesa per le loro passioni personali, per la loro ristrettezza personale. È una delle corruzioni della Chiesa”.
Viene toccato anche il tema del denaro, quasi a voler far chiarezza sulle spese spesso considerate eccessive e poco appropriate per la Chiesa da parte del mondo laico. Allora, ai giovani che domandano quanto possa guadagnare un Pontefice, Bergoglio risponde “No, non mi pagano! E quando ho bisogno di soldi per comprarmi le scarpe o qualcos’altro, vado e chiedo. Non ho uno stipendio, ma questo non mi preoccupa, perché so che mi danno da mangiare gratis”. Il Papa racconta di chiedere denaro al Vaticano solamente quando deve prestare aiuto ai bisognosi “Tu chiedi, dico loro, che tanto qui dentro rubano tutti! Perciò so dove si può rubare e ti mando i soldi. Con questo voglio dire che quando vedo che bisogna aiutare qualcuno, allora sì che vado e chiedo all’incaricato degli aiuti”.
L’ultimo grande tema che non poteva mancare, dati gli scandali che negli ultimi anni hanno travolto la Chiesa, è quello della pedofilia. Sul punto Papa Francesco si esprime nei così “questi casi di abuso sui minori non cadano in prescrizione. E se con gli anni cadono in prescrizione, io tolgo automaticamente tale prescrizione. Non voglio che questo cada mai in prescrizione”
Bergoglio conclude manifestando la necessità di una riforma della Chiesa cattolica, definendola come imprescindibile. I tempi cambiano e “l’istituzione Chiesa” deve essere in grado di guardare con occhi diversi alle nuove esigenze. Si tratta però di una rivoluzione che “deve iniziare dal di dentro”.