Seconda giornata del viaggio apostolico di Papa Francesco in Ungheria: l’incontro del Pontefice con giovani e rifugiati prima dell’atteso momento previsto con i bimbi disabili e ipovedenti.
Il programma degli incontri di Bergoglio in Ungheria è denso di appuntamenti tra cui alcuni incontri previsti nell’ambito dell’assistenza cattolica e del rapporto con le Chiese orientali.
Nel corso della seconda giornata del viaggio apostolico, il Santo Padre vedrà alcuni bambini ipovedenti e disabili dopo l’incontro con giovani, poveri e rifugiati.
Tante persone in arrivo dall’Ucraina, terra martoriata dalla guerra iniziata un anno fa a seguito dell’invasione russa.
In serata, secondo il programma diffuso in queste ore, Papa Francesco terrà inoltre un incontro privato con i membri della Compagnia di Gesù nella Nunziatura Apostolica.
Sono tante le tappe che attendono Bergoglio nel suo viaggio apostolico in Ungheria, incentrato in parte sui temi della carità cristiana e della solidarietà.
Durante le visite in agenda a Budapest, Bergoglio affronterà importantissimi argomenti di attualità come l’unità dell’Europa, la necessità di un reale colloquio di pace che ponga fine al conflitto tra Mosca e Kiev e l’immigrazione.
Grande attenzione anche al tema del futuro del Cristianesimo e alla grande sfida ecologica che il mondo deve sostenere per evitare un impatto sempre più disastroso sul pianeta.
Papa Francesco ha fatto tappa all’Istituto cattolico per ciechi e alla Casa speciale per bambini “Beato Laszlo Batthyany-Strattmann” di Budapest, gestita dall’organizzazione “Kolping” diretta dalla Conferenza Episcopale Ungherese.
Il messaggio del Pontefice ai bimbi ipovedenti e disabili è arrivato a margine della visita privata:
Grazie a tutti voi per l’accoglienza, per il vostro canto, per i vostri gesti, per i vostri occhi
Poche ore fa, il premier ungherese Viktor Orban ha affidato a Twitter il suo pensiero sulla presenza del Papa nel Paese: “È un privilegio accoglierlo in Ungheria. Come afferma la nostra Legge Fondamentale, il Cristianesimo ha il potere di preservare la nazione ungherese. Senza il cristianesimo, l’Ungheria oggi non esisterebbe“.
Nel suo primo discorso davanti alle autorità ungheresi, Papa Francesco ha sottolineato l’importanza di uno sforzo congiunto e concreto per la pace, esortando l’Europa a non cadere “ostaggio” di “populismi autoreferenziali” e di un “sovranazionalismo astratto”.
Insieme, ha precisato il Santo Padre, si deve affrontare l’emergenza migratoria per non precipitare nell’abisso dell’indifferenza verso chi cerca un posto sicuro nel mondo, principio chiave per lo sviluppo di un’esistenza serena nel segno di un domani migliore per i propri figli.
Papa Francesco ha ribadito la necessità di mettere in campo un’azione comune orientata all’accoglienza, alla convivenza e alla condivisione.
Temi centrali nel cuore di un’Europa non sempre capace di fare squadra, fondamentali per costruire e tenere saldo quel “ponte fra i popoli” che dovrebbe essere tratto essenziale della società.
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