Papa Francesco: ‘La Chiesa chieda scusa ai gay’

Papa Francesco

Sul volo dall’Armenia dove Papa Francesco si è recato per il suo 14esimo viaggio apostolico internazionale, Bergoglio si è lasciato andare durante l’intervista con i giornalisti. Dai gay, a cui Papa Francesco dice ‘la Chiesa chieda scusa‘, alla Brexit fino al ruolo dei Ratzinger come Papa emerito, sono diversi i punti messi in chiaro da Bergoglio.

La Chiesa e i gay
“Io credo che la Chiesa non solo deve chiedere scusa ai gay, ma deve chiedere perdono anche ai poveri, alle donne stuprate, ai bambini sfruttati nel lavoro, deve chiedere scusa di aver benedetto tante armi. I cristiani devono chiedere perdono per aver accompagnato tante scelte sbagliate”. Così papa Francesco risponde alla domanda se è d’accordo con il cardinale Reinhard Marx che in un convegno internazionale a Dublino ha detto che la Chiesa deve chiedere scusa alla comunità gay. “L’ho detto nel mio primo viaggio e lo ripeto: i gay non vanno discriminati, devono essere rispettati, accompagnati pastoralmente. Si può condannare qualche manifestazione offensiva per gli altri. Ma il problema è che con una persona di quella condizione, che ha buona volontà, che cerca Dio, chi siamo noi per giudicare? Dobbiamo accompagnare bene – ha aggiunto – è quello che dice il Catechismo. Poi, in alcuni Paesi e tradizioni, ci sono altre mentalità, qualcuno che ha una visione diversa su questo problema”.

Papa emerito

“C’è un solo Papa. L’altro, Benedetto XVI, è un Papa emerito, una figura che prima non c’era e a cui lui, con coraggio, preghiera, scienza, e anche teologia, ha aperto la strada. Non ho mai dimenticato il discorso che fece ai cardinali il 28 febbraio di tre anni fa: ‘tra voi di sicuro c’è il mio successore, a lui prometto obbedienzà. E l’ha fatto”. Così papa Francesco ha risposto ai cronisti sulle dichiarazioni di mons. Georg Gaenswein sul ministero petrino che ora sarebbe condiviso tra due Papi, uno attivo e uno contemplativo.

Brexit

Sul referendum per la Brexit, Papa Francesco parla di “aria di divisione” e di qualcosa che non va nell’attuale Unione Europea, dunque Bergoglio suggerisce di: “Essere creativi nei posti di lavoro, nell’economia, non è pensabile che in paesi come l’Italia ci siano così tanti giovani senza lavoro. C’è qualcosa che non va in questa Unione ‘massiccia’. Ma non buttiamo via il bambino con l’acqua sporca dalla finestra”. “Occorre ricreare – ha concluso -. Ricreare è una cosa che sempre si deve fare: e questo dà vita e voglia di vivere. E dà fecondità. Per l’Unione Europea secondo me due sono le parole-chiave: creatività e fecondità”.

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