Sono questi i due attributi che sembrano meglio calarsi sulla figura di Papa Francesco: un pontefice umile, vicino alle persone, anche in caso di eventuale abbandono della carica di Pietro e, al contempo, sofferente per la tanta morte e distruzione che ogni giorno si sparge per il mondo.
Nel corso di un’intervista per un’emittente messicana, Papa Francesco parla della propria condizione fisica, dell’idea di rinunciare al soglio pontificio e della guerra in Ucraina.
Gli acciacchi fisici, soprattutto il dolente ginocchio, cominciano a farsi sentire anche per l’86enne pontefice argentino, il quale però non vuole creare allarmismi sulla propria condizione di salute, la quale per ora non sembra preoccuparlo.
Tuttavia, nel caso in cui condizioni particolari gli consigliassero di abbandonare il gravoso compito vaticano, Francesco non si mostra titubante riguardo il suo futuro. Soprattutto dopo che la via delle dimissioni è stata riportata in auge dal suo predecessore dopo più di 600 anni.
Eppure il Papa non ha alcuna intenzione di dimettersi; nonostante ciò, se cause di forza maggiore gli impedissero di svolgere al meglio il proprio compito pastorale, egli vorrebbe divenire semplice vescovo emerito di Roma.
Nel caso quindi non seguirebbe fedelmente il precedente Papa Benedetto XVI, divenendo pontefice emerito e restando in Vaticano. Per il Papa della gente comune il ritorno tra quest’ultima sarebbe la via più consona e desiderata: niente Argentina o Vaticano, bensì una piccola parrocchia romana dove continuare ad ascoltare e confortare fedeli e malati.
Insomma l’ennesima dimostrazione dell’umiltà che contraddistingue il primo vicario di Cristo sudamericano.
Altro attributo che descrive il Papa di questo periodo è la sofferenza. Una afflizione non tanto causata dai patimenti fisici, bensì tutta morale ed empatica. Il capo della Chiesa Cattolica si mostra profondamente contrito per la prosecuzione degli scontri in Ucraina, per quel portato quotidiano di morte, distruzione, dolore, disperazione.
Se la guerra ucraina per dimensioni e vicinanza geografica tocca sicuramente di più le latitudini frequentate dall’ex pastore gesuita, questi non dimentica i molti altri conflitti e disordini che attraversano il globo e che portano Francesco I a parlare di “terza guerra mondiale a pezzi”. Una guerra silenziosa, spesso nascosta all’opinione pubblica estera, ma che c’è e coinvolge migliaia di persone in tutto il mondo impedendo ai valori cristiani di pace e fratellanza di instaurarsi nell’agire quotidiano di ciascuno.
Per tale ragione arriva anche la ferma condanna della produzione e proliferazione delle armi: strumenti che per il solo fatto di esistere inducono a prevaricare quel vicino riottoso, invece di accompagnarlo in un percorso di condivisione e mutuo rispetto.
In definitiva il solito determinato Francesco, un Papa che, con umiltà e sofferenza, conduce una personale guerra per la pace cercando la pace nella guerra.
La corretta gestione del Sistema Tessera Sanitaria rappresenta un aspetto fondamentale per tutti gli operatori…
Il volto di una madre che ha perso una figlia racconta spesso più di mille…
Un silenzio solenne avvolgeva le strade, rotto solo dal suono cadenzato dei passi e dal…
Ci sono momenti in cui sembra impossibile mantenere la concentrazione. La mente vaga, le distrazioni…
La stagione fredda porta con sé molte domande sulla routine quotidiana, ma c’è un gesto…
Se c'è un momento in cui tutto sembra sospeso, è quando un atleta raggiunge un…