Nonostante la salute in miglioramento di Papa Francesco, aleggia ora il dubbio sulle sue dimissioni imminenti.
C’è da tempo apprensione per le condizioni di salute del pontefice e dal momento che è stato lui stesso in passato ad affermare che quando non sarebbe più stato in grado di svolgere con lucidità le sue funzioni, si sarebbe dimesso, ora molti fedeli sono preoccupati che questo avvenga.
Il Papa non ama parlare della sua salute ma questo è l’argomento principale di cui si discute in questi giorni, alla luce del ricovero inaspettato al Gemelli, avvenuto mercoledì scorso, in seguito a un’infezione respiratoria.
Ora il bollettino medico parla di miglioramenti in seguito a una terapia antibiotica al quale è stato sottoposto nelle ultime ore, che gli ha consentito di passare serena anche l’ultima notte al Policlinico.
In tutti i sensi, dal momento che il cardinale Giovanni Battista Re, suo fedele amico e “collega” che lo ha assistito in diverse funzioni sull’altare, ha riferito ai giornalisti poco fa che il pontefice verrà dimesso domani e potrà quindi presenziare a tutte le celebrazioni previste per la Santa Pasqua.
Il Papa porta con sé il peso di diversi acciacchi dovuti all’età, il più fastidioso per lui è sicuramente la gonalgia al ginocchio destro che da più di un anno lo costringe a muoversi per lo più in sedia a rotelle e con il bastone da passeggio.
È una persona colta e intelligente, sa bene che ha 86 anni e non è più un giovanotto, seguire il suo importante ruolo è sempre più complicato e per questo aleggia sempre più consistentemente l’ombra di una lettera che lui stesso scrisse nel 2013, dove parla di una rinuncia al suo incarico di Capo della Chiesa, qualora si verificasse un impedimento improvviso che non gli consentirebbe di essere pienamente cosciente.
C’è anche l’eventualità di rinunciare qualora non avesse più le forze, proprio lo stesso caso del predecessore Ratzinger, divenuto Emerito proprio perché le sue condizioni di salute non gli permettevano di svolgere al meglio le funzioni di Papa.
E a chi cerca di avanzare l’ipotesi dell’abbandono del Papa, fonti vaticane rispondono che questo non ha detto che lascerà ai primi problemi di salute ma solo se ci sono condizioni gravi di autoinsufficienza.
Va detto che c’è stata un’evoluzione importante sul tema delle dimissioni e nei primi anni di pontificato, il Santo Padre non ha mai voluto regolamentare lo status del Papa Emerico però ha lasciato intendere più di una volta che non escludeva un giorno di seguire l’esempio di Benedetto XVI se ci fossero state le giuste cause.
Parlando del predecessore, disse nel 2014 che aveva aperto una porta importante, una sorta di limbo in cui il Capo della Chiesa si ritira ufficialmente ma rimane comunque un caposaldo importante, un uomo di fede che è un’istituzione vera e propria e va rispettata. Così come va rispettata la decisione dignitosa di chi capisce che è il momento di ritirarsi.
Poi ha modificato opinione nel 2017 sottolineando che la figura più importante rimane quella del Papa effettivo e non di quello Emerito.
Veniamo poi al giorno d’oggi, in cui il Papa ha smentito più volte che gli ormai consolidati problemi deambulatori possano portarlo a una rinuncia, posizione consolidata anche con alcune precisazioni in cui parla della famosa lettera scritta due mesi dopo l’elezione e consegnata al cardinal Bertone, dicendo che Benedetto XVI ha avuto il coraggio di ammettere i suoi impedimenti ma non vuol dire che ogni acciacco diventi un motivo di ritiro.
Il chiacchiericcio comunque va avanti.
È notizia fresca di oggi quella del miglioramento delle condizioni di salute di Papa Francesco, che si trova ancora ricoverato al decimo piano del Policlinico Gemelli. Fa strano parlare di due argomenti così contrastanti, abbiamo infatti da una parte una notizia positiva relativa alle dimissioni imminenti, dall’altra una inquietante che riguarda il suo possibile ritiro.
Questa opzione è remota e non ci sono elementi che possano confermarla, di certo però ogni volta che accadono cose del genere il pensiero va inevitabilmente a quella lettera depositata e firmata in calce nel 2013.
Per ora ci atteniamo ai fatti e questi ci dicono che il pontefice sta meglio dopo aver assunto gli antibiotici e gli antinfiammatori. La terapia che sta seguendo in forma endovenosa sta andando bene e anche il monitoraggio dell’ossigeno e gli esami ematochimici sono positivi.
Nel frattempo in Vaticano si sono organizzati per celebrare i riti pasquali senza la presenza di Bergoglio, che invece ci sarà ma sarà supportato da alcuni cardinali come Giovanni Battista Re e Leonardo Sandri.
Proprio un ampio ventaglio di cardinali sono i fedeli consiglieri del Papa e anche a loro si affida per essere consigliato su temi importanti come un possibile ritiro. Comunque abbiamo chiara la sua opinione, c’è bisogno di un reale impedimento nel ragionamento che lo costringerebbe a delegare i propri poteri, non basta una problema al ginocchio o la difficoltà a respirare perché queste cose non compromettono la sua lucidità.
I dibattiti sicuramente non finiranno qui ma per ora non vediamo l’ora di dargli il bentornato.
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