Nel decimo anniversario del suo pontificato, Papa Francesco ha fatto un bilancio del tempo trascorso in Vaticano, delle esperienze vissute nell’ultimo anno, auspicando sempre la pace, soprattutto in Ucraina martoriata da più di 365 giorni dal conflitto con le forze armate russe.
Bergoglio, in una intervista rilasciata al Fatto Quotidiano, ha anche parlato di corruzione e di mafia, intesi come elementi che fanno imputridire l’anima. Una serie di riflessioni che ripercorrono i suoi 10 anni da Pontefice.
Il 13 marzo 2013 Jorge Mario Bergoglio è diventato Papa Francesco. Sono trascorsi 10 anni dal suo insediamento in Vaticano e per l’occasione il primo pontefice di origini argentine ha rilasciato una lunga intervista al Fatto Quotidiano.
Un momento per fare il punto della situazione, ma soprattuto di lunghe e attente riflessioni del mondo circostante. Nell’intervista per i suoi primi 10 anni di pontificato, Papa Francesco, ha voluto auspicare a tutti la pace. Un augurio che sia per il presente ma anche per il futuro.
“Una cosa che mi fa soffrire molto è la globalizzazione dell’indifferenza, girare la faccia dall’altra parte e dire ‘A me che importa?’ e “pensare che se non si facessero armi per un anno, finirebbe la famE”.
Queste le parole del Pontefice, facendo dei riferimento all’Ucraina, terra martoriata da più di un anno dalla guerra e che ha espresso di fare tappa sia a Kiev che a Mosca, sottolineando che vuole andare a fare visita in entrambi i posti, senza fare nessuna distinzione.
Nel decimo anniversario di pontificato, Papa Bergoglio, si concede una lunga intervista al Fatto Quotidiano. Un momento per esprimere i suoi pensieri ai fedeli, di portare alla riflessione in un mondo dove la corruzione è sempre dietro l’angolo.
“Nella Chiesa, come nella politica e nella società in generale, dobbiamo sempre mettere in guardia dal grave pericolo della corruzione”.
Queste le dichiarazioni del Pontefice in merito alla delicata quesitone della corruzione, intesa come elemento che imputridisce l’anima. Inoltre, non ha perso occasione per rinnovare il suo pensiero di scomunica per i soggetti mafiosi e appartenenti alla criminalità organizzata, definiti come coloro che uccidono la società e di conseguenza anche il futuro.
Parole dure e forti per tutti quei soggetti che fanno affari con le armi e le droghe, i quali non sono ben accetti in Chiesa. Il Papa, inoltre, nella sua intervista, fa anche dei riferimenti alla senatrice Liliana Segre, sopravvissuta alla Shoah, quando ha dichiarato di aver mostrato totale indifferenza al binario 21 dove partivano i treni per i campi di concentramento.
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