In un’intervista a Vida Nueva, rivista religiosa, Papa Francesco ha fatto dichiarazioni importanti anche sulle donne transessuali.
“Anche le donne transessuali sono figlie di Dio”. Questa una delle dichiarazioni di Papa Francesco durante un’intervista rilasciata alla rivista religiosa Vida Nueva, poco prima di partire alla volta di Lisbona. Il Papa ha fatto riferimento alla prima volta che ha incontrato un gruppo di transessuali in Vaticano.
Papa Francesco, le donne transessuali sono figlie di Dio
Facendo riferimento al suo primo incontro in Vaticano con delle transessuali, il Pontefice ha detto di essere rimasto sorpreso dal fatto che quelle donne erano andate via piangendo. Il motivo? Aveva dato loro un bacio e toccato le loro mani, e questo sembrava qualcosa di straordinario per loro. Non dovrebbe essere così, dice il Papa, perché anche loro “sono figlie di Dio.”
Nell’intervista il Papa ha poi toccato diversi argomenti caldi, ad iniziare dal ruolo dei seminaristi nelle vite dei giovani, essenziale per avvicinarli alla religione in modo moderno. Secondo il Pontefice, non ha senso imporre una pastorale che abbia alle spalle un’ideologia politica, che sia di destra, sinistra o centro. Questo provocherebbe solo danni ai giovani.
E poi sui gruppi intellettuali: “ho paura”. Il Papa si dice preoccupato da questi gruppi che invitano i più giovani alla riflessione, ma poi li imboccano con “idee strane”. E qui la svolta: con i giovani, secondo Francesco, c’è bisogno di usare il linguaggio delle mani e delle gambe, perché è di questo che hanno bisogno, di fare e camminare.
In questo contesto si inserisce la figura dei seminaristi, che secondo il Papa dovrebbero essere persone normali, che non dogmatizzano ma parlano in modo normale dei loro problemi e “giocano a calcio”.
Vaticano III e pace in Ucraina
L’intervista prosegue con domande riguardo ad un possibile Concilio Vaticano III, su cui il Pontefice si dice tuttavia quasi contrario. Secondo il Santo Padre i tempi non sono maturi per questo, e non ce n’è neanche bisogno considerando che il Concilio Vaticano II non ha ancora avuto il via.
Per quanto riguarda le riforme che come Pontefice sta portando avanti, Francesco lancia una stoccata alla Curia, dicendo che non si è ancora spinto ad attaccare la cultura di corte. In ogni caso, dice il Papa, per qualsiasi riforma della Chiesa è necessario il Vangelo, senza il quale non si può operare. Ancora, esprime preoccupazione per la rigidità che nota in alcuni particolari settori della Chiesa.
Per quanto riguarda la pace in Ucraina, Papa Francesco si dice deciso a proseguire nella sua “offensiva di pace”, così come l’ha definita. In particolare, l’arcivescovo di Bologna, il cardinale Zuppi, è volato a Kiev per curare il dialogo per la pace.
Nella capitale Ucraina, tuttavia, è ancora ben salda l’idea di vincere, e non mediare. Leggermente diversa la situazione a Mosca, dove il cardinale si è recato successivamente, per trovare un atteggiamento che è stato definito “diplomatico”.
Comunque, c’è già stato qualche successo: i bambini ucraini sono tornati a casa. Il Pontefice fa sapere che la Chiesa si sta impegnando al massimo per far sì che le famiglie che lo desiderano possano far tornare i propri bambini. A questo scopo, Papa Francesco sta valutando l’idea di nominare qualcuno che agisca come rappresentante permanente per gestire il dialogo tra Russia e Ucraina.
Tornando al cardinale Zuppi, il suo viaggio è proseguito in direzione Washington, da dove volerà a Pechino. Le sue tappe sono fondamentali per gestire la tensione che ruota attorno al conflitto, cercando ovviamente di abbassarla.
Il Santo Padre fa inoltre sapere che prima del Summit sul clima delle Nazioni Unite a Dubai l’intenzione è quella di organizzare un incontro di pace ad Abu Dhabi, a cui dovrebbero partecipare i leader religiosi. L’iniziativa dovrebbe aver luogo a novembre, e il luogo è stato scelto appositamente per svolgere l’incontro in territorio neutrale, fuori dal Vaticano.
I prossimi viaggi di Papa Francesco
Per quanto riguarda i prossimi spostamenti del Papa, le tappe a seguire saranno Kosovo e Argentina. Interrogato su una potenziale visita alla Spagna, Francesco chiarisce che ha intenzione di finire la visita ai piccoli paesi d’Europa prima di visitare i grandi. E poi, conferma la sua presenza al convegno sul Mediterraneo a Marsiglia, precisando però che la sua non è una “visita apostolica”.