La violenza dell’uomo sugli animali sembra non conoscere limiti in quanto a fantasia e crudeltà, solo per perseguire il proprio interesse, spesso illecito. L’ultimo orrore viene dall’Indonesia, dove la polizia è riuscita a fermare in tempo un contrabbando di pappagalli: gli uccelli, per superare la frontiera, erano stati infilati in bottiglie di plastica. Sì, proprio quelle minuscole bottiglie con il quale solitamente ci dissetiamo. A quanto pare è possibile imbottigliare anche un pappagallo, con tutte le sofferenze che questo può comportare all’animale.
Sono 24 gli esemplari salvati e liberati dalla polizia indonesiana alla dogana del porto di Tanjung Perak a Surabaya: per superare i controlli i contrabbandieri avevano infilato nelle bottiglie i pappagalli, appartenenti alla specie Cacatua Sulphurea, una delle più richieste dal mercato nero, e per questo motivo anche una di quelle a maggior rischio estinzione secondo l’International Union for the Conservation of Nature and Natural Resources. Il loro costo sarebbe stato di circa 900 euro l’uno, ammesso che fossero sopravvissuti al trasporto, stretti fino a soffocare nelle minuscole bottiglie, impossibilitati a muoversi, compressi fino a quasi non poter più respirare.
Purtroppo più della metà dei pappagalli catturati muore a causa dei traffici illeciti, per colpa dei metodi tanto ingegnosi quanto crudeli con cui i contrabbandieri cercano di farla franca. Ogni anno più di 10mila pappagalli vengono catturati in natura, in particolare le specie Lori e Cacatua, tra le più pregiate e per questo destinate a finire sul mercato nero: i 24 esemplari scovati in Indonesia possono ritenersi fortunati, a loro è andata bene, ma tanti altri pappagalli come loro non hanno avuto medesima fortuna. Sappiamo già che i contrabbandieri escogiteranno nuovi modi per beffare i controlli, indifferenti alle violenze e ai soprusi che generano in questi animali: all’orrore pare non esserci mai fine.