La paraffina fa male? Vediamo cos’è e come si usa. Questa sostanza, che trova impiego in molti campi, alimentare, medico ed estetico, viene estratta dal catrame del legno ed è anche una resina presente nel fusto e nelle radici di alcune piante. Dal punto di vista chimico è formata da quei composti che vengono chiamati idrocarburi saturi. Si presenta, allo stato puro, come un solido bianco lucido, che non è solubile in acqua. Si dimostra molto versatile, per questo viene utilizzata in moltissimi settori, ad esempio dalla fabbricazione delle candele ai lubrificanti per i motori, dalle creme per la pulizia delle scarpe alla realizzazione di materiali isolanti elettrici.
Come si usa
Alcuni usi della paraffina possono essere considerati prevalenti. Ad esempio in campo medico questa sostanza viene utilizzata anche come lassativo. Questo impiego è dovuto alle sue caratteristiche: il nostro organismo non è in grado di assorbirla e quindi, passando lungo il tratto intestinale, è capace di lubrificarlo.
In campo alimentare viene utilizzata per conservare i cibi. Per esempio viene aggiunta al vino, impedendone il deterioramento, che potrebbe verificarsi a contatto con l’aria. Uno strato di paraffina viene passato anche su alcuni formaggi, in modo che i microrganismi non possano attecchire sulla superficie.
Nel settore estetico la paraffina viene molto usata nella realizzazione dei cosmetici, soprattutto per dare consistenza alle creme.
I benefici
Per le sue caratteristiche, la paraffina può essere benefica nella cura di alcune forme di artrosi e di artrite. Grazie all’impiego di questa sostanza, in queste malattie croniche si può trovare sollievo dal dolore. La sostanza in questione viene riscaldata e poi applicata sull’articolazione, formando sulla pelle uno strato solido, utile per ridurre le contratture muscolari. Esercitando una certa pressione sulla pelle, determina una vasocostrizione, che contrasta l’infiammazione.
Pomate a base di paraffina vengono utilizzate per trattare scottature solari e ustioni lievi. Inoltre appositi bendaggi impregnati di questa sostanza possono essere usati per medicare le ulcere diabetiche o venose. In questi casi la paraffina protegge la cute danneggiata.
Per via interna si usa come lassativo. Avendo una consistenza cerosa, determina lo scivolamento delle feci, favorendo lo svuotamento intestinale. In questi casi, però, va utilizzata soltanto sotto consiglio medico. Sulla pelle i prodotti a base di paraffina riescono a creare una barriera protettiva, che impedisce l’evaporazione dell’acqua e mantiene i tessuti idratati.
Gli effetti collaterali
Non bisognerebbe mai utilizzare la paraffina in dosi massicce, per non rischiare di incorrere in delle vere e proprie controindicazioni. Il suo uso interno come lassativo può provocare diarrea e andrebbe evitato in caso di dolori addominali e nausea. Il suo impiego nelle creme e nel burrocacao può anche impedire la naturale traspirazione della pelle e la fuoriuscita di sebo. Il risultato potrebbe consistere nella formazione di punti neri e brufoli.
Molte polemiche ci sono state sull’uso di questa sostanza e in diversi casi è nata una certa diffidenza. Molte persone si dicono spaventate dal fatto che la paraffina venga estratta dal catrame del legno, per poi subire dei processi di raffinazione. Si pensa che, in questo modo, non possa essere considerata un prodotto naturale. In realtà non ci sarebbe nessun motivo per allarmarsi, a patto di non eccederne nell’uso.
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