Parcheggi per disabili: Tommy 2.0 contro gli abusivi

parcheggio disabili

E’ brutto e particolarmente vigliacco occupare abusivamente un parcheggio riservato ai disabili. In una città ideale, efficientemente organizzata e costantemente pattugliata, basterebbe una telefonata al comando dei vigili (dove ci sarebbe sempre qualcuno a rispondere, non solo negli orari d’ufficio) e in pochi minuti arriverebbe un carro attrezzi a rimuovere il mezzo abusivo; un agente ben addestrato ed equipaggiato sarebbe sul posto a fare la multa e ad impedire con maniere decise che l’abusivo dia in escandescenze, perché di solito i vigliacchi sono anche prepotenti, spesso anche delinquenti.

Ma in una città ideale probabilmente i parcheggi riservati verrebbero lasciati liberi. La realtà invece la conosciamo tutti. Il controllo del territorio è diventato un optional, così i prepotenti fanno ciò che gli pare, sicuri che nulla può ostacolarli. E nelle rare volte in cui capita, basta aggredire il vigile e tutto fila liscio. Ci sarà sempre qualcuno pronto a soccorrere e difendere il teppista.

Così gli invalidi che hanno diritto al posteggio restano beffati e nessuno fa nulla. Ma la tecnologia può dare un aiuto. A Roma è entrato in funzione, dopo una complessa sperimentazione preliminare e un altrettanto complicato iter burocratico, Tommy 2.0. In questi giorni sono cominciati i test estesi su strada. Si tratta di un dispositivo elettronico, una specie di allarme perimetrale; questo apparecchio è in grado di riconoscere l’occupazione dell’area e se il veicolo che la occupa è autorizzato. Se non lo è, viene automaticamente attivato un allarme sonoro. Questo si interrompe solo quando il veicolo abusivo libera l’area oppure tramite il telecomando in possesso di chi organizza il servizio. E’ una sorta di dissuasore morale acustico. Le prime zone della capitale coperte da questa sperimentazione saranno i municipi I e XIII. Dopo due anni di tentativi, è arrivato anche il parere favorevole del ministero dei Trasporti.
L’idea è venuta a Gianluca Nicoletti (Tommy è il soprannome di suo figlio Tommaso, autistico), fondatore della Onlus Insettopia. L’apparecchiatura è stata realizzata tecnicamente da Aci Consult.

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